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Coronavirus, la Misericordia in Lombardia: “La paura negli occhi della gente” fotogallery

Il diario del viaggio di Massimiliano, Matteo e Paolo, della Misericordia di Fiumicino, nel cuore della zona rossa

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Milano – “Quello che ti resta alla fine della giornata è la paura negli occhi della gente”. Per Massimiliano, Matteo e Paolo, della Misericordia di Fiumicino, è la seconda giornata nella trincea lombarda contro il coronavirus. I numeri e le storie parlano fin troppo chiaro: Abbiamo iniziato con un decesso, una signora di 99 anni morta senza sintomi da covid. Poi abbiamo soccorso 2 coniugi con sintomi covid, Poi ancora siamo stati chiamati per una gestante con emorragia e febbre, e probabilmente covid positiva. A Lodi abbiamo avuto 6 soccorsi, 5 covid positivi. E abbiamo finito la giornata con un sospetto infarto in corso”.

La sanità lombarda è allo stremo delle forze, ma riesce a dare risposte anche oltre il coronavirus. “I soccorsi che non sono covid-sospetti, li dirottiamo nelle tende pneumatiche, non nei pronto soccorso. Quegli ambienti sono sostanzialmente puliti, e da li i pazienti non vocid vengono dirottati in padiglioni delle strutture sanitarie diversi dai covid”.

La paura dunque è ciò che permea la giornata di lavoro: “È tangibile, la leggi nei volti delle persone, e anche se non hanno sintomi si auto convincono di averne. Ormai ogni intervento parte da un presunto covid, poi non sempre è così”.

I numeri sono drammatici, e anche gli interventi si susseguono a ritmi infernali… “A volte mangiamo, ma non sempre. Se siamo fuori, si fatica a trovare qualcosa da mangiare. Ma anche quando siamo in sede, non sempre si riesce a concludere il pasto. Stasera, ad esempio, abbiamo lasciato la cena sul tavolo per scappare su un soccorso urgente”.

Un’altra giornata è finita. Altre emozioni, dolori, fatiche. Domani è un altro giorno…

Il Faro on line terrà un “diario” delle giornate dei nostri ragazzi in prima linea contro il coronavirus. Seguiteci e seguiteli, perché potremo restituire loro un po’ di forza e di coraggio (che certo non gli mancano) nella difficile missione a cui sono chiamati.

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