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Mattarella: “Le mafie sono un cancro ma solo uniti si possono sconfiggere”

Il Capo dello Stato: "Il 21 marzo, giorno di primavera, anche in questo difficile anno è un giorno di speranza che dobbiamo far valere contro chi la speranza vuole sottrarre"

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Roma – “Le mafie sono un cancro per la società e un grave impedimento allo sviluppo. Occorre vigilanza, e la consapevolezza deve farsi cultura. Sconfiggeremo ed estirperemo le mafie. Con l’azione delle istituzioni, con la coesione delle comunità, con il protagonismo dei cittadini“.

Questo l’auspicio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, contenuto nel tradizionale messaggio scritto in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Giornata che si celebra ogni anno in Italia proprio il 21 marzo, primo giorno di primavera. Nelle piazze vengono proclamati ad alta voce i nomi dei martiri, uomini e donne che hanno speso la loro vita a contrastare questi mostri pagando col prezzo più alto il loro impegno per una società migliore.

Una cerimonia che quest’anno, a causa della pandemia da coronavirus, non si svolgerà. “Ma quei nomi – spiega il Capo dello Stato -, tutti i nomi, sono impressi nella nostra storia e nulla potrà cancellarli. Il ricordo si lega a un impegno civile: quelle testimonianze, quegli esempi indicano un percorso di civiltà”. Di seguito il testo completo:

Oggi, 21 marzo, ricordiamo le donne e gli uomini che hanno pagato con la vita l’impegno coerente contro le mafie, la fedeltà alle istituzioni repubblicane, la libertà di sottrarsi al ricatto criminale e al giogo violento della sopraffazione.

Questa Giornata della Memoria è nata nella società civile, tra i giovani che vogliono costruire il loro futuro nella dignità e nella legalità che, sola, può garantire il rispetto e la parità dei diritti delle persone. Il Parlamento, opportunamente, ha poi deciso di dare a questo giorno la solennità di una ricorrenza civile.

L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando impone, quest’anno, di rimandare il momento in cui si leggeranno, nelle piazze d’Italia, i nomi delle vittime, dei martiri, dei servitori dello Stato che la disumanità mafiosa ha strappato ai loro cari e a tutta la società. Ma quei nomi, tutti i nomi, sono impressi nella nostra storia e nulla potrà cancellarli.

Il ricordo si lega a un impegno civile: quelle testimonianze, quegli esempi indicano un percorso di civiltà. Le mafie cambiano le forme, i campi di azione, le strategie criminali. Si insinuano nelle attività economiche e creano nuove zone grigie di corruzione e complicità. Sono un cancro per la società e un grave impedimento allo sviluppo. Occorre vigilanza, e la consapevolezza deve farsi cultura. Occasioni come queste ci aiutano a riflettere insieme.

Sconfiggeremo ed estirperemo le mafie. Con l’azione delle istituzioni, con la coesione delle comunità, con il protagonismo dei cittadini. Il 21 marzo, giorno di primavera, anche in questo difficile anno è un giorno di speranza che dobbiamo far valere contro chi la speranza vuole sottrarre.

(Il Faro online)

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