Covid-19, il Papa: “Alla pandemia rispondiamo con l’universalità della preghiera”

22 marzo 2020 | 15:33
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Il 27 marzo momento di preghiera in piazza San Pietro, ma senza fedeli. Al termine una speciale benedizione Urbi et Orbi con annessa indulgenza plenaria

di FABIO BERETTA

Città del Vaticano – “Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con la universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza. Rimaniamo uniti. Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate”.

Queste le parole di Papa Francesco pronunciate all’Angelus di oggi, durante il quale ha annunciato due momenti di preghiera “in questi giorni di prova, mentre l’umanità trema per la minaccia della pandemia”.

Bergoglio invita “tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo”. E aggiunge: “Invito tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera che Gesù Nostro Signore ci ha insegnato”.

Il Papa invita tutti i cristiani “a farlo parecchie volte al giorno, ma, tutti insieme, a recitare il Padre Nostro mercoledì prossimo 25 marzo a mezzogiorno”.

“Nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo, possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo Risorto”, sottolinea.

Con questa medesima intenzione, prosegue, “venerdì prossimo 27 marzo, alle ore 18, presiederò un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota. Fin d’ora invito tutti a partecipare spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione. Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria”.

“Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate. La nostra vicinanza ai medici, agli operatori sanitari, infermieri e infermiere, volontari… La nostra vicinanza alle autorità che devono prendere misure dure, ma per il bene nostro. La nostra vicinanza ai poliziotti, ai soldati che sulla strada cercano di mantenere sempre l’ordine, perché si compiano le cose che il governo chiede di fare per il bene di tutti noi. Vicinanza a tutti”, prosegue il Santo Padre.

Che rivolge anche un pensiero alle popolazioni della Croazia colpite questa mattina da un terremoto: “Il Signore dia loro la forza e la solidarietà per affrontare questa calamità”.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media