la lettera |
Focus
/

Io poliziotto, l’impossibile metro dal contagio

23 marzo 2020 | 09:00
Share0
Io poliziotto, l’impossibile metro dal contagio

Accorata lettera del comandante delle polizia stradale di Aprilia, Massimiliano Corradini

I poliziotto oggi devono tenere tutti distanti un metro, ma come posso farlo?

Non sono stato mai distante un metro dai pericoli, dai rapinatori, dai proiettili vaganti, da chi insultando, per protestare in modo incivile, vuole aprirsi un varco per andare a distruggere una città o vuole scontrarsi con spranghe di ferro, con chi la pensa diversamente.

Non sono stato mai distante un metro da tutte le persone che mi hanno chiesto aiuto, dai malati di AIDS, di Ebola, di Sars, Epatite, da chi perde il controllo per problemi psichici.

Non sono mai stato distante un metro dalle auto che sfrecciano veloci sulla strada mentre salvo dalle lamiere chi è rimasto ferito per un incidente, rischiando io stesso di essere investito e purtroppo, ai miei amici e colleghi questo è già successo.

Non sono mai stato distante un metro dalla sofferenza per aver perso un collega, sofferenza che mi ha legato ancor di più al mio senso del dovere, il dovere di arrestare chi ha commesso quello ed altri crimini.

Non sono mai stato distante un metro dal disgusto e dalla rabbia che provo quando indago e arresto pedofili, ma quella rabbia la uso solo per dare più forza alla mia azione investigativa.

Non sono mai stato distante un metro anche dalle mie ansie mentre vado a fare un intervento per rapina dove mi aspettano persone armate, forse più di me.

Non sono mai stato distante un metro dalle mie paure, tra cui quella di non tornare a casa perché a volte temo che possa andarmi male.

Non sono mai stato distante un metro dal mio lavoro che amo anche quando mi ha tenuto distante da ciò che mi sta più a cuore: miei affetti, la mia famiglia, casa mia!

Non posso mai stare distante un metro dal mio amico collega di pattuglia perché ognuno deve guardare e proteggere l’altro in ogni situazione critica.

Non sono mai stato distante un metro da case diroccate per un terremoto, anzi ci sono entrato per portar fuori vite da salvare.

Non sono mai stato lontano dal fango delle slavine e degli allagamenti e neanche da quello che a volte mi hanno buttato addosso sulla divisa che porto con onore.

Ho sempre cercato e dato vicinanza alla gente , ho sempre aiutato con la vicinanza fisica, emotiva psicologica.

Ora sono costretto a stare lontano un metro da tutto, dal pericolo del virus ma anche dai miei affetti, dai miei amici, dai miei figli.

Perché stando al lavoro, quello che amo, rischio di contagiarmi e di portare il virus a casa.

E così, ironia della sorte, tornando a casa non posso abbracciare i miei affetti come solitamente faccio e non potrò farlo finché tutto non finirà…

Allora voi che potete, state a casa abbracciatevi forte e pensate a noi poliziotti, dando a me e ai miei colleghi la possibilità di riabbracciare il prima possibile i nostri cari.

Non starò mai distante un metro dalla mia divisa, quella che amo, perché anche quando non la indosso la sento cucita addosso e farò per voi, per ogni cittadino, tutto quello che posso.
#stateacasa – #essercisempre – #andràtuttobene

Firmato: Massimiliano Corradini

(Il Faro online)