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Tirrito: “Orlando sbaglia: la mafia c’è ancora, basta guardare in faccia gli imprenditori che denunciano per capirlo”

23 marzo 2020 | 19:38
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Tirrito: “Orlando sbaglia: la mafia c’è ancora, basta guardare in faccia gli imprenditori che denunciano per capirlo”

“Banalizzare la lotta alla mafia dandola ormai per superflua è il miglior regalo che si possa fare ai mafiosi”.

“Sentir dire da Leoluca Orlando ‘Trent’anni fa abbiamo vinto il virus della mafia, vinceremo anche questo’, riferendosi al Covid 19, oltre che un paradosso, è uno schiaffo a tutti coloro che combattono ogni giorno con la unghie e con i denti per resistere all’avanzata e al potere sempre attuale della mafia”. Lo afferma Maricetta Tirrito,portavoce del Cogi, il Comitato dei collaboratori di Giustizia.

“Banalizzare la lotta alla mafia dandola ormai per superflua – afferma Tirrito – è il miglior regalo che si possa fare ai mafiosi. La piovra ha cambiato faccia, si è messa la giacca elegante e ha modificato le sue modalità d’azione. Ha mutato pelle, in sostanza, ma in trentanni di lotte la mafia non è mai stata neppure scalfita. Anzi, si è evoluta e riorganizzata.

Oggi penso a quelle aziende che non riescono a rialzarsi dopo aver denunciato pizzo e usura, a chi è stato abbandonato dallo Stato, ai testimoni di giutizia che vivono blindati, a chi ora – con la chiusura obbligatoria per il virus – viene messo definitivamente in ginocchio. Una volta Orlando parlava al tessuto produttivo di Palermo, cercava di intercettarne le ansie e le speranze. Oggi sembra tutto dimenticato.

Vorrei proprio capire quale merito si attribuisce Orlando nella lotta alla mafia… e soprattutto cosa ha pensato per tutelare le economie del territorio ora che sono strangolate dal coronavirus. Chiuso nel suo comodo studio di casa, il sindaco pontifica su risultati che purtroppo sono lontani dall’essere conseguiti.

Le vittorie che lo Stato ha riportato negli anni, per le quali non ricordo un suo contributo fattivo e determinante, sono battaglie importantissime costate sangue, ma restano episodi a fronte di una guerra tutta ancora da combattere.

Lo testimoniano le operazioni di polizia che si susseguono in Sicilia, che segnano ancora una volta come la contiguità tra criminalità organizzata e politica in nome del malaffare, sia lungi dall’essere un ricordo; come il confine netto tra il primo e la seconda sia ancora da definire. E come la mafia sia tuttora attiva sui territori.

Per questo non bisogna abbassare la guardia: non è una lotta di “ieri”, ma un impegno costante oggi per un futuro migliore”.