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Coronavirus, l’Ugl Chimici: “Con il nuovo decreto il governo amplifica il caos”

24 marzo 2020 | 13:18
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Coronavirus, l’Ugl Chimici: “Con il nuovo decreto il governo amplifica il caos”

Il segretario generale Luigi Ulgiati: “Sono veramente poche quelle attività messe al bando fino al prossimo 3 aprile”

Roma – “Senza voler considerare i decreti dei singoli ministeri e le ordinanze della Protezione Civile, sono ben 15 i provvedimenti assunti dal Governo dal 31 gennaio 2020 su misure atte a contenere il Covid-19. Pensavamo che con il decreto ‘Cura Italia’ si fosse toccato il fondo, in quanto ad incertezze e confusione, ma oggi con il nuovo decreto per contenere l’emergenza epidemiologica, abbiamo raggiunto il massimo”. Così il segretario Generale dell’Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, boccia gli ultimi provvedimenti per contrastare la diffusione del virus in Italia.

“L’Ugl Chimici – sottolinea Ulgiati – già da diverse settimane aveva chiesto a più riprese e a gran voce al Governo, la chiusura di tutte le attività non essenziali, ma proprio quando finalmente si è palesata una possibile azione in tal senso, abbiamo capito che si trattava di un ennesimo pasticcio. Infatti, dopo aver letto il nuovo decreto sulla Gazzetta Ufficiale nr. 76 del 22 marzo e verificate tutte le eccezioni contenute, ma soprattutto dopo aver preso visione dell’allegato 1 con ben 97 codici Ateco (Attività Economiche), abbiamo capito che nulla è cambiato. Infatti sono veramente poche quelle attività messe al bando fino al prossimo 3 aprile“.

“In molte aziende, da nord a sud – prosegue il Segretario – sono scoppiati anche scioperi spontanei proprio per manifestare tutto il disappunto e le difficoltà che si riscontrano nei luoghi di lavoro. Nonostante siano stati registrati numerosi casi positivi e purtroppo diversi decessi, non sempre nei luoghi vengono attuate tutte quelle misure basilari per evitare i contagi. Spesso mancano i dispositivi di protezione, non sono state prese misure per contingentare i flussi del personale negli spogliatoi o nelle mense, non sempre vengono misurate le temperature corporee all’ingresso dei luoghi di lavoro. Non vorremmo arrivare a proclamare scioperi nel Paese, soprattutto in una fase così delicata, ai tanti problemi è pericoloso aggiungere anche quello dello scontro sociale”.

Dobbiamo creare invece le condizioni per un maggior dialogo, tra imprese e lavoratori, nonostante i continui disorientamenti che ci arrivano da chi dovrebbe governare questa emergenza. Pretendiamo dalle imprese una corretta applicazione di regole per impedire contagi, per salvaguardare la salute del singolo lavoratore e della collettività, ma anche per la salvaguardia della azienda stessa”. A tal fine la proposta dell’Ugl Chimici è chiara: “Vanno istituiti in ogni unità produttiva, i Comitati Paritetici per l’applicazione delle norme di contrasto al Covid-19, se occorre anche ricorrendo al supporto delle Prefetture. Questa è una fase dove il risultato di un’impresa si misura nella capacità di mantenere integro il bene più importante, i propri dipendenti”.

“Siamo consapevoli che tutte queste azioni non risolveranno il problema che abbiamo, ma sicuramente ci conducono sulla strada giusta per combattere questa guerra. È per questo che responsabilmente chiediamo ai lavoratori che in questo momento si stanno sacrificando anche con costi molto elevati, di essere molto attenti, non entrare nel vortice della tensione, non farsi trascinare da facili impeti di disfattismo, ma rimanere lucidi e vigili al rispetto delle norme da parte delle imprese. È in questi momenti – conclude Ulgiati – che occorre dimostrare il proprio valore, la consapevolezza del proprio ruolo, altresì valuteremo caso per caso anche l’opportunità di azioni forti”.

(Il Faro online)