Il Fatto |
Interni
/

Coronavirus, in Italia oltre 9mila morti. Mattarella: “L’Ue intervenga prima che sia troppo tardi”

27 marzo 2020 | 20:55
Share0

Arcuri: “I dati dal nostro paese e da altri paesi del mondo evidenziano che questa è una pandemia senza precedenti. In una crisi mondiale c’è bisogno di collaborazione senza particolarismi”

Roma – Sono 9134 i morti in Italia nella crisi coronavirus. Rispetto a ieri, sono stati registrati altri 969 decessi. Sono i dati resi noti dal commissario straordinario Domenico Arcuri. I guariti in totale sono 10950 (+589). I casi attualmente positivi sono 66414: in isolamento domiciliare 36653 persone, 26029 sono ricoverate con sintomi e 3732 in terapia intensiva.

“I dati dal nostro paese e da altri paesi del mondo evidenziano che questa è una pandemia senza precedenti. In una crisi mondiale c’è bisogno di collaborazione senza particolarismi. Noi, come Italia, stiamo facendo la nostra parte. Stiamo cercando ovunque i dispositivi e le apparecchiature che servono a combattere questa guerra, stiamo cercando di farli arrivare dove servono prima possibile -dice Arcuri-. E stiamo lavorando senza sosta chiamando tutte le componenti produttive e sociali allo sforzo per rafforzare la filiera industriale per arrivare ad una produzione interna e a dipendere sempre meno dalle importazioni. Dobbiamo puntare all’autosufficienza”.

Il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Riccardo Fraccaro, ha firmato una circolare che invita tutti gli edifici pubblici a esporre a mezz’asta la bandiera italiana nella giornata di martedì 31 marzo in segno di lutto per le vittime del coronavirus, di vicinanza ai familiari delle vittime e di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite.

Il monito di Mattarella

“Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia, abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territori e la generazione più anziana stanno pagando un prezzo altissimo”. E’ un passaggio del messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, indirizza alla nazione.

“Nell’Unione europea la Banca centrale e la Commissione, nei giorni scorsi, hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei Capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni”, dice Mattarella.

“Sono indispensabili -aggiunge- ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni del nostro Continente. Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse”.

Mattarella si rivolge ai cittadini nella “difficile emergenza per condividere alcune riflessioni, ne avverto il dovere”. “Un pensiero alle persone che hanno perso la vita in questa epidemia e ai loro familiari. Il dolore del distacco è stato ingigantito dalla sofferenza non poter essere vicini. Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia, abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territorio e la generazione più anziana stanno pagando un prezzo altissimo”.

“Desidero esprimere rinnovata riconoscenza per chi sta fronteggiando per tutti noi la malattia con instancabile abnegazione, i medici, gli infermieri, l’intero personale sanitario cui occorre, in ogni modo, assicurare tutto il materiale necessario. Numerosi sono rimasti vittime del loro impegno generoso”, dice il Capo dello Stato.

“Insieme a loro ringrazio i farmacisti, gli agenti delle forze dell’ordine nazionali e locali, coloro che mantengono in funzione le linee alimentari, i servizi e le attività essenziali, coloro che trasportano i prodotti necessari, le forze armate. A tutti loro va la riconoscenza della Repubblica, come va a scienziati e ricercatori che lavorano per trovare terapie e vaccini contro il virus, ai tanti volontari impegnati per alleviare le difficoltà delle persone più fragili, alla Protezione Civile che lavora senza soste e al commissario nominato dal governo, alle imprese che hanno riconvertito la produzione, agli insegnanti che mantengono il dialogo con gli studenti, a coloro che assistono i nostri connazionali all’estero”

“La risposta così pronta e numerosa di medici disponibili a recarsi negli ospedali più sotto pressione è un ennesimo segno della generosa solidarietà che sta attraversando l’Italia”, evidenzia. “Vorrei inoltre ringraziare tutti voi, i sacrifici di comportamento che le misure indicate dal governo richiedono a tutti sono accettati con grande senso civico, dimostrato in amplissima misura dalla cittadinanza”.

“Da alcuni giorni vi sono segnali di rallentamento della crescita di nuovi contagi rispetto alle settimane precedenti, non è un dato che possa rallegrarci perché si tratta sempre di tanti nuovi malati e soprattutto perché è accompagnato da tanti nuovi morti, anche oggi c’è un numero dolorsamente elevato di nuovi morti. Però quel fenomeno fa pensare che le misure di comportamento adottate stanno producendo effetti positivi e quindi rafforzano la necessità di continuare a osservarle scrupolosamente finché sarà necessario”, afferma.

“Il senso di responsabilità dei cittadini è la risorsa più importante su cui può contare uno stato democratico in un momento come quello che stiamo vivendo. La risposte collettiva che il popolo italiano sta dando nell’emergenza è oggetto di ammirazione anche all’estero, come ho potuto constatare nei tanti colloqui telefonici con capi di stato stranieri. Molti capi di stato e di governo non solo hanno espresso la loro vicinanza all’Italia, da diversi dei loro stati sono giunti sostegni concreti, tutti mi hanno detto che i loro paesi hanno preso decisioni seguendo quanto fatto in Italia”, continua.

“Nel nostro paese, come ho ricordato, sono state prese misure molto rigorose ma indispensabili, con norme di legge, sia all’inizio che dopo la fase di necessario continuo aggiornamento, norme quindi sottoposte all’approvazione del Parlamento. Sono state approntati e sono nel corso dell’esame parlamentare provvedimenti di sostegno per i tanti settori della vita sociale ed economica colpiti. Altri provvedimenti sono preannunciati -dice ancora-. Conosco e comprendo bene la profonda preoccupazione e l’incertezza che molte persone provano per il futuro del proprio lavoro. Dobbiamo compiere ogni sforzo perché nessuno sia lasciato indietro. Ho auspicato e continuo a farlo che queste risposte possano essere il frutto di un impegno comune fra tutti: soggetti politici di maggioranza e opposizione, soggetti sociali, governi dei territori. Unità e coesione sono indispesabili in questa condizione”.

L’ultima considerazione: “Dobbiamo iniziare a pensare al dopo-emergenza, alle iniziative e alle modalità per rilanciare gradualmente ma con determinazione la nostra vita sociale e la nostra economia. Nella ricostruzione, il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé. Le prospettive del futuro sono ancora una volta alla nostra portata. Abbiamo altre volte superato periodi difficili e drammatici, vi riusciremo certamente insieme anche questa volta”.

(Il Faro online)