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Questa notte torna l’ora legale. Cosa cambia ai tempi dellʼemergenza da coronavirus?

I ritmi casalinghi imposti dall'emergenza sanitaria potrebbero rendere il cambiamento meno impattante

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Questa notte torna l’ora legale. Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo, alle 02:00 del mattino, le lancette degli orologi andranno spostate un’ora in avanti, fino al 25 ottobre quando ritorneremo a quella solare.

L’ora legale esiste in Italia dal 1916 e fu adottata mentre era in corso la Prima guerra mondiale e, quest’anno, potrebbe essere l’ultima volta che spostiamo le lancette. Infatti, il Parlamento Europeo si è detto favorevole a sospendere dal 2021 la convenzione che vuole che si spostino in avanti o indietro le lancette dell’orologio ogni anno a marzo e ottobre, lasciando ad ogni Paese la facoltà di decidere.

Ma cosa cambia ai tempi del coronavirus?

Il fatto che dormiremo un’ora in meno e avremo più luce serale potrebbe essere una questione di poco conto in questo periodo di permanenza forzata a casa per tutti. Non sembra, infatti, che ci possano essere maggiori disagi.

L’ora legale, trattandosi di un cambiamento di fuso, come di consuetudine, può richiedere ad alcune persone la necessità di una fase di adattamento, nel superare disagi come l’insonnia o la stanchezza.
Ma i ritmi casalinghi imposti dall’emergenza sanitaria potrebbero rendere il cambiamento meno impattante.

Se a causa dello stress e delle preoccupazioni connesse all’emergenza Coronavirus, l’ansia impedisce un sonno tranquillo, secondo gli esperti, si possono tentare delle contromisure, prima ancora di ricorrere ai farmaci.

“Si tratta di limitare l’esposizione all’attuale bombardamento mediatico, curare il proprio corpo, evitare troppa caffeina e alcol, cercare ove possibile di fare qualcosa di divertente con la famiglia, connettersi con i propri cari e trasmettere serenità, scansare l’isolamento sociale, avere cura della propria mente, tentare di darsi un ritmo giornaliero efficiente per alimentazione e sonno” – consiglia il professor Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la cura dei disturbi del sonno onlus.

L’ora legale, risparmio di energia

Complessivamente, dal 2004 al 2019 il minor consumo di elettricità per l’Italia dovuto all’ora legale è stato di circa 9,6 miliardi di kilowattora e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di oltre 1 miliardo e 650 milioni di euro.

Il beneficio nel 2020 – specifica la società che gestisce la rete elettrica nazionale – “potrà tuttavia essere influenzato dalla riduzione dei consumi registrata in questo periodo di chiusura delle attività per effetto dell’emergenza sanitaria da Covid-19”.
(Il Faro online)

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