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“Lo Stato ci lascia in mezzo al mare, in balia degli eventi”, la storia di un cittadino di Formia e dell’equipaggio della Costa Victoria

30 marzo 2020 | 16:30
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“Lo Stato ci lascia in mezzo al mare, in balia degli eventi”, la storia di un cittadino di Formia e dell’equipaggio della Costa Victoria

Massimo Castiello, primo ufficiale sulla nave Costa Victoria, posta un video social disperato: “Non siamo untori, ma lavoratori italiani che vogliono tornare a casa.”

Formia – “Lo Stato ci lascia in mezzo al mare, in balia degli eventi“, è la voce della disperazione quella di Massimo Castiello, primo ufficiale sulla nave Costa Victoria e cittadino di Formia. Una disperazione che ha preso il posto della speranza, quando invece di mettere i piedi sul suolo italiano, il suo equipaggio ha visto davanti ai propri occhi solo il “valzer dei dinieghi” delle varie autorità competenti.

“Giunti in prossimità delle acque italiane – ha raccontato Massimo in un video postato sui social – abbiamo trascorso giorni in attesa di una decisione. E anche quando quella decisione, alla fine, è arrivata, il sindaco (di Civitavecchia) e il Presidente di turno hanno messo il veto. Cosa devo dire a mia moglie? Cosa devo dire ai miei figli?”

La Costa Victoria è arrivata al porto di Civitavecchia martedì, dall’India. A bordo ci sono 700 persone, in attesa di disposizioni. In attesa di una risposta dallo Stato italiano. Al momento sono stati fatti scendere 2 passeggeri risultati positivi, ma non ci sono novità per chi è rimasto sulla nave. 

“Non parlo a nome della compagnia – ha sottolineato Massimo -, parlo a nome di tutti quelli che normalmente non hanno voce e in questo momento stanno patendo con noi le stesse sofferenze. Volevo dirvi che le nostre navi hanno un’anima, non sono gusci vuoti di ferro. Ci sono delle persone. Noi viviamo di grandi sacrifici.

Le nostre donne crescono da sole i nostri figli. Spesso manchiamo ai compleanni, alle ricorrenze. Neanche la morte ci attende. A volte non giungiamo in tempo al capezzale dei nostri cari quando stanno per andarsene. Ma non siamo untori. Siamo marittimi. Siamo lavoratori italianiche – conclude Massimo – in questa tragica circostanza cercano di rientrare nel loro Paese. Vogliamo farlo in sicurezza. Sottoponendoci ai test e autoisolandoci in quarantena.”

Il Sindaco di Formia: “Nessuno ha dato risposte. Noi continueremo a non far sentite solo Massimo”

Intanto, sulla vicenda è intervenuta il sindaco di Formia, Paola Villa che sui suoi canali social ha fatto sapere: “Massimo è un cittadino formiano con cui siamo in contatto da un po’ di tempo. Non è un numero, non è un peso di zavorra, non è un’entità astratta. Massimo è un uomo, un cittadino italiano, un padre, un ufficiale, oggi è anche un disperato. La cosa più assurda è che nessuno gli ha dato spiegazioni chiare ed un tempo di attesa. Noi dal Comune di Formia continueremo a non farlo sentire solo e a continuare le mille strade intraprese.”

(Il Faro on line)