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Vino: il Coronavirus ha annientato le vendite e a Cerveteri sale la preoccupazione

31 marzo 2020 | 06:00
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Vino: il Coronavirus ha annientato le vendite e a Cerveteri sale la preoccupazione

Milozzi: “Cali dal 60 al 70%, il blocco dei ristoranti mette a rischio molte aziende. Chiediamo misure di sostegno a credito che ci garantiscano liquidità”

Cerveteri – “Nel comparto agroalimetare vi è un settore devastato dal coronaovirus, è quello del vino. La filiera sta subendo notevoli ripercussioni, nella sola provincia di Roma le aziende vitinicole sono alla paralisi, considerando che c’è un blocco totale di vendite causato dalla chiusura di ristoranti, alberghi e agriturismo”.

A lanciale l’sos è Riccardo  Milozzi, che in qualità di presidente della Cia – Conferazioni Agricoltori di Roma mostra preoccupazione a nome di molti produttori soprattutto nella zona dei castelli romani, da Monteporzio a Velletri, dove  il vino è una voce significativa del territorio.

“Dopo tre settimane di stop emergono dei dati che ci mettono nella condizione di chiedere aiuti rilevanti – afferma Milozzi – nella provincia di Roma il caldo di vendite oscillla tra il 60 e il 70%, una discesa di richieste che rischia di trascinare nel baratro gran parte delle aziende vitivinicole.  Il calo di consumi, origianto dal  fermo della ristorazione, apre tanti interrogativi:  uno dei quali è il perchè negli scaffali dei grandi supercamercati vi sono bottiglie di vino che antecendentemente   al corononavirus costavano la metà”.

Una crisi, insomma, che potrebbe aprie scenari drammatici, con il serio rischio di chiusura di molte aziende. ” Ad oggi ci sono tanti problemi di ogni natura che soli non possiamo superarli – continua Milozzi –  per esempio chi ha consegnato a febbraio, prima della crisi,  ha ricevuto pagamenti con scadenze a tre mesi ritrovandosi   a sostenere  spese di gestione enormi .

Urgono misure a sostegno immediate, Governo e  Regione Lazio comincino ad assumere iniziative volte a garantire liquidità ai produttori. Anche per spese minime, dalla bottiglia all’etichetta, chiediamo crediti a fondo perduto altrimenti il futuro del vino nella provincia di Roma avrà difficoltà a rialzarsi”