Il bilancio

L’Autorità garante per l’infanzia al Parlamento: “Curare le relazioni per garantire i diritti”

3 aprile 2020 | 07:28
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L’Autorità garante per l’infanzia al Parlamento: “Curare le relazioni per garantire i diritti”

Tracciato il bilancio di quattro anni di incarico: chiesti per l’Agia pareri obbligatori sulle leggi, poteri di ispezione e possibilità di intervento in giudizio

Infanzia e Adolescenza – L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano ha inviato al presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e a quello della Camera, Roberto Fico, la “Relazione al Parlamento 2019“. Il documento, previsto dalla legge istitutiva, ripercorre le attività svolte dall’Agia lo scorso anno per l’attuazione dei diritti dei bambini e dei ragazzi presenti in Italia.

Nella stessa occasione, a conclusione dell’incarico come titolare dell’Autorità, Filomena Albano ha presentato una relazione sui quattro anni alla guida dell’Autorità, dal 28 aprile 2016 a oggi, intitolata “L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza: una realtà in divenire”.

La Relazione al Parlamento 2019

Il documento consegnato ai presidenti Casellati e Fico è incentrato sul concetto di relazione come filo conduttore e chiave di lettura. “L’emergenza provocata dal coronavirus ci ha fatto riscoprire l’importanza delle relazioni, perché ha costretto le persone, da un lato, a vivere a distanza e, dall’altro, a vivere a stretto contatto, all’interno delle case” – commenta Filomena Albano.

“E l’emergenza ha inciso in modo significativo anche sulla vita e sul benessere di bambini e ragazzi, costretti a restare nelle abitazioni, senza la scuola e senza contatti sociali. Si tratta di limitazioni che, seppure nate per tutelare il diritto alla salute pubblica, finiscono per avere un impatto importante su bambini e ragazzi e per questo impongono alle istituzioni e alla comunità di attivarsi per trovare soluzioni che tengano conto anche dei diritti dei più piccoli”.

Ci sono poi i più fragili – aggiunge – come i minorenni con disabilità, quelli che vivono fuori famiglia, in affido o in comunità e coloro che si trovano in condizione di povertà economica ed educativa o di marginalità sociale. Penso poi ai figli dei genitori detenuti, a quelli che hanno famiglie problematiche, ai figli di genitori separati e ai ragazzi inseriti nel circuito penale. Inoltre ci sono i bambini e i ragazzi segnati dall’epidemia, i cui genitori sono stati colpiti dal coronavirus o hanno essi stessi contratto il virus”.

“Questa emergenza – prosegue la Garante – ci ha ricordato che ogni persona è relazione e vive di relazioni. Così, in un periodo storico che sembrava caratterizzato da egoismi e individualismo esasperato, ci siamo riscoperti comunità e abbiamo compreso l’importanza di scommettere sulla dimensione relazionale, sul noi”.

Se la relazione è lo spazio in cui si costruisce la persona e si sviluppa l’individuo, la “qualità” delle relazioni – in famiglia, a scuola, nei luoghi di aggregazione – può essere un “indice” di quanto un diritto è attuato e garantito.

I diritti – afferma la Garante – hanno tutti natura relazionale: implicano il coinvolgimento attivo di qualcuno che si prenda carico, si prenda cura, partecipi, renda effettivi principi stabiliti sulla carta. Mi ricordo che durante un incontro in una scuola un ragazzo mi ha detto che ‘la felicità è vera solo se condivisa con altre persone’. Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che la relazione rappresenta la dimensione essenziale della nostra vita, perché ciascuno di noi si costruisce e si comprende solo attraverso l’interazione con gli altri. E ciò vale ancora di più per bambini e ragazzi, per i quali avere relazioni buone, funzionali e funzionanti rappresenta non solo un diritto ma anche uno strumento per raggiungere la felicità”.

Scarica la Relazione 2019

La Relazione sui quattro anni alla guida dell’AGia

La Relazione 2016-2020. In questo secondo documento vengono ripercorsi l’evoluzione e i traguardi raggiunti da una delle più giovani Autorità italiane (l’Agia è nata nel 2011, per rispondere alle sollecitazioni dell’Onu) e, sotto forma di raccomandazioni alle istituzioni, le iniziative da adottare affinché, grazie a un’Autorità rafforzata, possano essere garantiti al meglio i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. “È stata un’esperienza preziosa, ma lo sarà ancor di più se a trarne beneficio saranno tutti i bambini e i ragazzi presenti in Italia” – commenta la Garante.

Cosa serve per rafforzare l’Autorità e così garantire una migliore tutela dei diritti degli under 18? Ad esempio, il parere preventivo dell’Autorità sulle leggi statali e sugli atti di amministrazione attiva del governo in materia di infanzia e adolescenza, oggi facoltativo, dovrebbe diventare obbligatorio. Il legislatore, inoltre, dovrebbe motivare la ragione per cui eventualmente si discosti dalle indicazioni o dalle raccomandazioni ricevute. L’Autorità garante, inoltre, deve poter effettuare visite e ispezioni senza una preventiva autorizzazione, come invece è attualmente previsto. E ancora, l’Agia dovrebbe poter intervenire liberamente in giudizio a tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti.

Vanno anche disciplinate e rafforzate le incompatibilità del titolare dell’Autorità, così come deve essere prevista espressamente per legge la sua non rinnovabilità, proprio a garanzia dell’indipendenza della figura. Per funzionare in maniera continuativa, l’Agia ha poi bisogno di avere un ruolo stabile del personale, con una dotazione organica adeguata. Oggi, invece, tutti i dipendenti sono in comando da altre amministrazioni.

Vanno infine assicurate indipendenza, autonomia e competenza esclusiva dei garanti territoriali, chiarendo le competenze a loro attribuite e definendone il raccordo con l’Autorità nazionale.

Scarica la Relazione 2016-2020

(Il Faro online)

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