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“Regione Vicina”, il piano del Lazio per sostenere le famiglie e rilanciare le aziende

Zingaretti: "La prima misura economica è sconfiggere il virus: senza questo elemento non esisterà mai alcuna ripresa"

Roma – Un pacchetto di azioni economiche per una ricostruzione attiva della vita delle persone e delle imprese: ecco “Regione Vicina”, uno stanziamento di 230 milioni di euro da parte della Regione Lazio per fronteggiare la crisi economica dovuta al coronavirus.

“Misure per persone, lavoro e aziende. L’unico filo conduttore è far fronte nell’immediato ad affrontare questa situazione di lockdown totale e poi azioni per favorire il rilancio quando questa situazione sarà superata”, spiega il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori.

Il pacchetto è destinato a una molteplicità degli interventi: dal buono spesa (21 milioni), al buono affitti per persone e aziende (43 milioni), al cosiddetto “Pronto Cassa” (100 milioni di euro per prestiti di 10mila euro a tasso zero per imprese e partite IVA, 200 milioni di finanziamenti sempre per imprese e partite IVA grazie alla sezione speciale Lazio del Fondo centrale di Garanzia, e altri 200 milioni per prestiti a tasso agevolato da 10 mila euro in su per le imprese dalla Bei e istituto di credito regionali), 10 milioni di liquidità a imprese e lavoratori dei 195 cantieri della ricostruzione post sisma.

Non solo: 5 milioni al settore florovivaistico, altrettanti per sostenere la produzione di latte bovino e bufalino, 100mila voucher taxi da 10 euro per medici, infermieri e operatori sanità che devono andare a lavoro, soldi per Smart working e istruzione a distanza.

La regione vicina alle persone

Pubblicato da Regione Lazio su Venerdì 3 aprile 2020

Zingaretti: “La prima vera misura economica è sconfiggere il virus”

“La prima misura economica è sconfiggere il virus: senza questo elemento non esisterà mai alcuna ripresa”, dice il governatore del Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Intanto è importante elaborare forme, modi e scelte di una possibile strategia di uscita e di ritorno alla normalità con l’ausilio della scienza e il coinvolgimento di tutti gli attori sociali. Attendiamo le indicazioni nazionali e qua ci predisporremo a seguire questo ritorno a una situazione che deve partire dall’evidenza di non commettere errori e lo si fa studiando l’evoluzione del virus”.

Regione Vicina: gli stanziamenti

La vera novità delle misure presentate oggi da Zingaretti, Leodori e Sartore è costituita dal buono affitti, destinati sia alle persone che alle imprese. Un intervento da 66 milioni di euro complessivi: 43 milioni di euro per le persone e 23 per commercianti e artigiani.

Quanto ai 43 milioni, questo stanziamento per il pagamento dell’affitto delle persone, che vedrà la sua definizione dopo avere sentito l’apposita commissione regionale competente, “è composto da due voci- ha spiegato il vicepresidente Leodori- Ventuno milioni erano già stati stanziati prima della crisi dettata dal Coronavirus e su questi abbiamo accelerato le procedure di erogazione ai Comuni, che cosi’ assegneranno rapidamente i buoni affitto”.

A questi soldi “si aggiunge un nuovo stanziamento da 22 milioni per chi ha subito una riduzione del 50% del reddito familiare tra il 23 febbraio e il 31 maggio, corrispondente al periodo presunto della crisi, sia del lockdown sia di eventuale crisi economica a prescindere dalle ordinanze ministeriali. Sono soldi erogabili attraverso un’autocertificazione che attesti una riduzione del 50% del proprio reddito dovuta a questa situazione di emergenza e non abbiano un reddito familiare per questi tre mesi superiore ai 7mila euro.

Anche queste modalità di erogazione avverrà attraverso i comuni per arrivare più rapidamente alle famiglie in difficoltà”. Più della metà di questi fondi andrà alla Capitale: “A Roma daremo il 55% perchè qui il mercato degli affitti è più complesso e spietato rispetto alle provincia – aggiunge Leodori – Il rimanente 45% andrà agli altri comuni della regione”.

Una misura simile è stata predisposta “per esercizi commerciali, laboratori e attività artigiane, di concerto con la Camera di commercio Roma con la quale stiamo definendo la modalità più diretta di erogazione – prosegue Leodori – Lo stanziamento regionale è di 23 milioni, stiamo vedendo se è possibile aggiungere risorse della Camera di Commercio per fare fronte alla questione degli affitti, che è una delle maggiori richieste che ci arriva da questo settore. Questo contributo al l’affitto, come quello per le famiglie, è a fondo perduto”.

Un altro intervento di sostegno della Regione riguarda le vittime della violenza domestica, in particolare le donne: “Abbiamo deciso di restare in prima linea contro la violenza domestica sulle donne e di ampliare il contributo di liberta’ alle donne che si trovano nelle in case rifugio. Verrà riconosciuto fino al 31 dicembre 2020 a tutte quelle donne che stanno subendo pesanti conseguenze, dovute tra l’altro alla perdita del lavoro e alle difficoltà di questo periodo”.

Tra le prime azioni messe in atto dalla Regione dopo l’emergenza Coronavirus, la prima che si entrasse in stato di lockdown, ci fu quella dei contributi alle scuole per la didattica a distanza: “Centoquattordici sono state le scuole fin qui finanziate per circa 300mila euro di contributi ammessi a finanziamento”, conclude Leodori.

Buoni spesa, il chiarimento della Regione

“Per il ‘buono spesa’ la Regione ha stanziato 21 milioni di euro, di cui 7 destinati a Roma Capitale. Siamo sempre a disposizione dei comuni per richieste di chiarimento, pensiamo di aver trasmesso un modello semplicissimo, addirittura con richiesta e segnalazione anche telefonica ai servizi sociali per lo stato di difficolta’ di una famiglia: un’idea piu’ semplice di questa non ce l’avevamo”.

Questa le replica del vicepresidente della Regione Lazio alle alcune critiche provenienti dal Campidoglio sull’attuazione del cosiddetto ‘Buono spesa’. “Le perplessità del Comune erano riferite a una bozza di delibera precedentemente fatta ma che abbiamo modificato dietro i consigli di alcuni consiglieri regionali che conoscono la città, proprio per semplificare l’erogazione anche per comuni grandi come Roma – aggiunge Leodori- Tutti i comuni hanno cominciato a spendere i soldi regionali perché li hanno ritenuti più semplici di quelli nazionali e, se ci sono difficoltà, prima di scrivere c’è tutta la struttura regionale a disposizione per sciogliere ogni dubbio di erogazione facile, semplice e immediata di questa misura adottata per mantenere tenuta sociale del sistema che rischia di essere messo a dura prova”.

Covid hospital anche a emergenza finita

“Manterremo in vita una rete di Covid Hospital, ragioneremo nei prossimi giorni sulla dimensione e la quantita’”, spiega poi il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

“Fino a quando non si troverà il vaccino dovremo convivere con l’esistenza di questo problema e uno dei pilastri fondamentali sarà dotare il Lazio di una Rete Covid che resterà in vita fino a quando sarà indispensabile nella dimensione che si riterrà più utile – spiega Zingaretti – In questo momento abbiamo un calo degli accessi nelle strutture ospedaliere per le altre patologie. Questa situazione, quando usciremo dall’emergenza, verrà meno ma la rete Covid resterà in piedi nelle forme che riterremo utile per tenersi sempre pronti a ogni emergenza”.

(Il Faro online)