Coronavirus, Cangemi: “Da Rebibbia richiesta di aiuto per la tutela degli agenti e dei detenuti”
Il Consigliere: “Ho ricevuto richiesta di sostegno affinché siano attivate tutte le misure necessarie a garantire il diritto alla salute”
Regione Lazio – “Ho avuto un lungo incontro, ieri mattina, con la direzione del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso e una delegazione dei detenuti, sulle problematiche legate all’emergenza coronavirus, da cui è emersa una pressante richiesta di sostegno affinché siano attivate tutte le misure necessarie a garantire il diritto alla salute”.
E’ quanto dichiara il vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, al termine dell’incontro a cui hanno partecipato il professor Aldo Morrone, infettivologo e direttore scientifico Ifo San Gallicano, il direttore del penitenziario Rosella Santoro e il comandante del corpo di polizia penitenziaria di Rebibbia, Luigi Ardini.
“Porterò all’attenzione della Regione Lazio queste istanze in modo che sia assicurata al personale amministrativo, di polizia penitenziaria e ai detenuti la fornitura di dispositivi di sicurezza individuali – aggiunge – Mi è stato chiesto, inoltre, con una lunga lettera, di farmi portavoce con le istituzioni nazionali a cui scriverò nelle prossime ore.
I detenuti lamentano l’impossibilità di applicare il distanziamento sociale a causa del sovraffollamento e chiedono l’applicazione delle misure alternative. Bisogna tenere conto anche delle difficoltà ulteriori cui andrebbe incontro il carcere qualora dovesse diminuire il numero di agenti in servizio a causa di eventuali contagi e isolamento da quarantena”.
Nel corso della riunione i detenuti hanno rivolto molte domande al professor Morrone sulla natura del coronavirus, sulle modalità di contagio, sulle corrette norme igieniche.
“E’ stato un momento importante di confronto e di informazione scientifica – conclude Cangemi – che dimostra come sia indispensabile non lasciare nessuno indietro in questa fase di emergenza”.
(Il Faro online)
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