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Lettere al direttore

“Basta fango sui romani”

Lettera dell'avvocato Marco Valerio Verni in replica alle accuse di "inciviltà" apparse su diversi social nei confronti dei residenti della Capitale che viola la quarantena per andare sul litorale per un passeggiata

Basta gettare fango sui “romani”: è da giorni che, sui social, in gruppi che riguardano S.Marinella o da parte di singole persone, si assiste a post e commenti in cui si lamenta il fatto che ci sia “molta gente a passeggio”, che le “seconde case siano aperte” e, ad essere individuati come unici colpevoli (neanche presunti, ma già accertati), siano i “romani” (o, addirittura, “romanelli”).

Intanto, come si faccia a dire che siano solo essi – i romani – è un mistero: vengono forse individuati con odiosi metodi simili alla Germania nazista? Magari i suddetti hanno la Lupa appuntata sul braccio? Così facendo, si ingenera un clima d’odio ingiustificato e discriminatorio. Assistere, nel 2020, a distinzioni campanilistiche come quelle che si leggono, ritengo che sia davvero anacronistico e, soprattutto, ingiustificato.

Inoltre, delle due cose l’una: o è vero quanto si denuncia, ossia che vi sia gente a passeggio – ed in questo caso la domanda è sulla quantità e qualità dei controlli -, oppure si è in presenza di allarmismi ingiustificati, esagerati o non veritieri. E non si è visto nessuno, a livello istituzionale, stigmatizzare tutto ciò.

Il maleducato o il non rispettoso delle regole appartiene, purtroppo, ad ogni città, e, davvero, risulta difficile pensare che, come viene scritto, anche su certa stampa del posto (che sarebbe interessante capire a quali dati oggettivi attinga) gli untori/trasgressori siano “solo” i cattivissimi romani.

Certamente, ce ne sarà pure qualcuno tra di loro, ma ritenere che ve ne sia qualcun altro (e, magari, in maggioranza, stante la logica dei numeri) anche tra gli abitanti “locali” o provenienti non per forza da Roma, credo sia pure logico e legittimo supporlo.

Non, anche qui, per puntare il dito, ma per essere più obiettivi e per arrivare a distinguere le persone non in base al luogo di nascita o residenza, ma in base all’essere coscienziosi o meno. Una simile mentalità, che speriamo circoscritta a pochi, non fa onore a S. Marinella, ed anzi la danneggia: soprattutto perché, finita l’emergenza sanitaria, occorrerà pensare alla ricostruzione, e per chi ha una vocazione turistica, fare certi tipi di discorsi è davvero assurdo.

Chi non rispetta le regole va certamente punito, ed è inaccettabile che ci sia qualcuno che ancora non ne abbia capito l’importanza: ma rischiare di dare luogo ad una vera e propria “caccia al romano”, è davvero pericoloso e spero che, chi di dovere intervenga.

Invece di scrivere sui social, d’altronde, per contribuire davvero alla salvaguardia della salute pubblica, chi assiste ad assembramenti secondo lui ingiustificati o a situazioni che possano mettere a repentaglio la suddetta, si rivolga piuttosto ai Vigili Urbani, ai Carabinieri, o alla Polizia di Stato- gli unici, peraltro, ad avere, eventualmente, le statistiche sui “cattivi”- che accorreranno e verificheranno l’eventuale trasgressione: romano, santamarinellese, milanese o di qualunque altra parte ne sia l’autore.

Avv. Marco Valerio Verni