Roma, operatori Ama senza dispositivi di protezione si fermano. La protesta della Lega

10 aprile 2020 | 19:03
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Roma, operatori Ama senza dispositivi di protezione si fermano. La protesta della Lega

Stamattina mille dipendenti dell’’azienda dei rifiuti Ama si sono fermati per la mancanza di dispositivi di protezione individuale. La Lega: “Non possiamo permetterci l’ennesima emergenza sanitaria”

Roma – Operatori Ama fermi in blocco come forma di contestazione silenziosa nei confronti dell’azienda che li ha dotato finora dei necessari e adeguati dispositivi di protezione individuale. Questo all’indomani della morte di un dipendente di 52 anni per coronavirus. La Lega del X Municipio sollecita l’azienda a intervenire urgentemente.

E’ un comunicato dei lavoratori a segnalare quanto accaduto stamattina, venerdì 10 aprile. “Questa mattina – si riferisce – nel comune di Roma circa mille dipendenti Ama si sono fermati per mettersi in protezione da soli, visto che al momento dalla presa in servizio si sono visti recapitare mascherine non idonee e non documentate. Oltre la questione economica, che non si spiega il perchè di una spesa non conforme, c’è la mancata sicurezza verso gli operai che hanno condizioni di lavoro non regolari. Dopo le notizie che hanno colpito tutta l’azienda di contagiati all’interno e un collega deceduto è scandaloso trovarsi in questa situazione. Se non ci saranno prese di posizioni e lavoratori messi in sicurezza il servizio pubblico sarà a rischio. Operai e famiglie hanno diritto di essere tutelati, visto che sono tra le categorie in prima linea per combattere l’emergenza coronavirus”.

Finora i lavoratori si sono autotassati per acquistare mascherine e guanti da usare in servizio.

E’ di ieri, giovedì 9 aprile, la morte di E. C. di 52 anni, dopo oltre venti giorni di ricovero all’ospedale Spallanzani. L’operatore Ama svolgeva il ruolo di preposto di autorimessa presso lo stabilimento di Rocca Cencia ed era in servizio in Ama da 27 anni.

LA PRESA DI POSIZIONE DELLA LEGA

Ferma la presa di posizione da parte di Monica Picca, capogruppo in X Municipio della Lega, e del consigliere Luca Mantuano, consigliere dello stesso partito. “In diverse zone di Roma – sottolineano Picca e Mantuano – gli operatori ecologici dell’Ama non possono svolgere il proprio lavoro perché impossibilitati ad uscire a causa della mancanza dei D.p.i. necessari alla raccolta porta a porta. Non ci sono mascherine ffp3 ne ffp2, materiali che dovrebbero essere dotati come previsto da un ordine di servizio della stessa Ama. Non solo, agli operatori viene vietata persino la doccia a fine turno pur di non effettuare la sanificazione dei locali adibiti a spogliatoio. Tutto ciò accade mentre il Sindaco ci regala le sue belle passerelle alla stazione di Ostia regalando mascherine (leggi qui) e mentre (come riportano i mezzi di informazione) scattano gli aumenti di stipendio per i dirigenti Ama”.

Non possiamo permetterci l’ennesima emergenza sanitaria – avvertono gli esponenti della Lega – Siamo vicini agli operatori ecologico, il cui lavoro è anche fondamentale in un momento come questo. Operatori che ieri hanno anche subito la perdita di un capo operaio proprio a causa del Covid-19. A lui rivolgiamo le nostre preghiere e ci stringiamo in un abbraccio alla sua famiglia. E un grazie anche a tutti gli operatori, troppo spesso dimenticati, che giorno e notte sono in strada a tutelare la sanità e la sicurezza ecologica del nostro territorio”.

LA REPLICA DELL’AZIENDA

I vertici dell’Ama hanno affidato a una nota la replica dell’azienda. Eccola:

“In un solo mese, Ama ha speso 630mila euro per la sicurezza dei lavoratori. E’ la dimostrazione della massima attenzione che l’azienda dedica alla tutela dei propri dipendenti. Sono state adottate, infatti, misure e soluzioni idonee, adeguando i presidi di sicurezza di pari passo con l’evolversi dell’emergenza sanitaria in modo da ridurre il rischio preservando la salute dei lavoratori.

Pur in uno scenario nazionale complicato per l’approvvigionamento di prodotti e presidi, Ama ha dato massima priorità alle forniture di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) per i propri dipendenti: ad oggi sono state distribuite quasi 118mila mascherine (oltre 93mila delle quali con filtro ad alta protezione ffp2 e ffp3), circa 193mila paia di guanti monouso e 7mila500 tute monouso.

“Questa mattina mi sono recato al nostro stabilimento di Rocca Cencia – sottolinea l’Amministratore Unico di Ama Stefano Zaghis – e ho personalmente verificato la presenza nei nostri magazzini di altre 180mila mascherine che si aggiungono a quelle già distribuite. La tutela della salute dei nostri lavoratori è per noi una priorità assoluta e per questo continueremo a mettere in campo tutti gli accorgimenti e gli strumenti necessari a far operare il personale in totale sicurezza. Chiedo a tutta la nostra comunità di lavoratori di mantenere la calma e avere fiducia per continuare ad operare nel migliore e più sereno dei modi al servizio della più ampia comunità cittadina”.

Oltre alla distribuzione dei DPI Ama ha tempestivamente attivato operazioni mirate di sanificazione di sedi e mezzi. Già dalla prima settimana di marzo, tutte le aree produttive, amministrative o di corporate (circa 55 sedi di zona operative dislocate su tutto il territorio comunale, stabilimenti, autorimesse, impianti, magazzini, officine, sedi dei Cimiteri capitolini, uffici direzionali, ecc.) interessate da flusso e permanenza di dipendenti (spogliatoi, bagni, pese, portinerie/gabbiotti, aree trasbordo, piazzali, interno officine, magazzini e viali di transito, uffici, sale riunioni, ecc.) sono sottoposte a trattamento sanificante a ciclo continuo.

Anche tutti i mezzi pesanti e leggeri utilizzati per la raccolta dei rifiuti vengono sanificati a ciclo continuo. A ciò si aggiunge la fornitura di specifici kit agli operatori per igienizzare le parti sensibili interne dei veicoli ad ogni attacco e fine turno. Ama ha poi disposto l’intensificazione delle pulizie quotidiane in tutti i locali lavorativi di tutte le sedi incrementando anche la presenza di dispenser di prodotti igienizzanti di cui sono dotati anche gli operatori per uso personale.”