Silenzio e preghiere: la Via Crucis di Papa Francesco in una piazza San Pietro deserta

10 aprile 2020 | 23:34
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Silenzio e preghiere: la Via Crucis di Papa Francesco in una piazza San Pietro deserta

Le torce illuminano una piazza San Pietro completamente vuota, al centro del colonnato del Bernini il Crocifisso miracoloso di San Marcello

di FABIO BERETTA

Città del Vaticano – Una scenografia insolita quella della Via Crucis col Papa nel Venerdì Santo 2020: non il Colosseo, ma piazza San Pietro. Illuminato dalle fiaccole, il grande abbraccio del colonnato appare completamente deserto. Quello stesso luogo che, in particolare durante la Settimana Santa, si riempie di fedeli assorti in preghiera, è oggi vuoto.

Un’immagine insolita, eppure già vista tante volte in queste settimane. L’ultima appena pochi giorni fa, quando in quella stessa piazza, con una benedizione Urbi et Orbi (leggi qui), straordinaria sotto ogni punto di vista, è diventata il centro del mondo. Un’immagine alla quale è ancora difficile abituarsi.

Le misure adottate dallo Stato Italiano e dalla Santa Sede per fronteggiare l’ulteriore rischio di contagi da Covid-19, hanno imposto celebrazioni a porte chiuse,  “senza concorso di popolo”.

Silenzio, canti e preghiere sono gli unici suoni che riecheggiano tra le colonne. Ai piedi del sagrato, al centro della piazza, troneggia il Crocifisso miracoloso di San Marcello, icona che è presente in tutte le celebrazioni del Pontefice in queste settimane di preparazione alla Pasqua.

A guidare la preghiera sono i testi affidati dal Papa alla Cappellania della Casa di Reclusione “Due Palazzi” di Padova. Le meditazioni sono scritte da cinque persone detenute, da una famiglia vittima di un reato di omicidio, dalla figlia di un uomo condannato alla pena dell’ergastolo, da un’educatrice del carcere, da un magistrato di sorveglianza, dalla madre di una persona detenuta, da una catechista, da un frate volontario, da un agente di Polizia Penitenziaria e da un sacerdote accusato e poi assolto definitivamente dalla giustizia, dopo otto anni di processo ordinario.

Il percorso inizia nei pressi dell’obelisco, gira attorno allo stesso per otto stazioni e poi procede verso il sagrato per quattro stazioni. Sotto il “ventaglio” è collocato il Crocifisso di San Marcello, rivolto verso il Santo Padre. Qui è collocata la dodicesima stazione, quella in cui si ricorda la morte di Cristo. I fari lo illuminano solo quando la processione si avvicina. Il Papa si alza in piedi. Poi, ancora silenzio. In sottofondo lo scrosciare delle fontane. La tredicesima stazione è a metà del “ventaglio”, mentre l’ultima è sopra la piattaforma. Il Pontefice riceve la croce da un infermiere. Con le mani la stringe forte.

Il libretto della celebrazione prevedeva un discorso, o meglio, la recita di una preghiera, come di solito accade a chiusura del rito. Ma Bergoglio tace, non dice nulla. E’ facile però intuire il suo pensiero, che del resto è lo stesso di ciascuno di noi. La sua preghiera probabilmente è per tutti i malati e per “i santi della porta accanto”, come lui stesso li ha definiti nella Messa in Coena Domini (leggi qui), ovvero i sacerdoti, i medici e gli infermieri che in queste settimane,  “servendo il prossimo“, hanno perso la vita lottando in prima linea contro il Covid-19. Francesco dà la benedizione, poi si ritira. In piazza rimane solo il Crocifisso. E il silenzio.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media