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Sofia Goggia: “A Bergamo e all’Italia: teniamo duro per vincere”

Un messaggio di speranza nelle ore pasquali dell’Italia in casa del 2020. La campionessa olimpica di discesa parla della sua città e della sua carriera

Bergamo – Negli occhi di Sofia c’è il dolore di una intera Nazione. Neri e profondi. E’ di Bergamo la campionessa olimpica di discesa libera. La sua medaglia d’oro l’ha conquistata quando qui in Italia stava nascendo il sole. Dall’altra parte del mondo a PyeongChang 2018, l’atleta azzurra si prendeva il suo alloro della storia e cadeva in ginocchio in preghiera. In ringraziamento.

Lo stato d’animo è ancora quello, probabilmente in questi giorni. Tutta Italia si è stretta unita, insieme. Al  cancelletto di partenza per scendere verso il traguardo e superando la montagna. L’intera montagna. Perché avviene questo nello sci alpino. Sofia lo fa sempre in gara. E lo ha fatto, finchè un infortunio al braccio non l’ha fermata, prima dello scoppio della pandemia. Soffre la sua Bergamo. Il centro nevralgico del contagio. Ma con quei valori dello sport, di cui ha parlato anche Papa Francesco, si può reagire e si può tornare alla normalità (leggi qui).

E’ intervenuta in diretta video a Radio Radio, in un pomeriggio dedicato allo sport delle Fiamme Gialle. Sofia è una delle campionesse più rappresentative della Guardia di Finanza. Una Coppa del Mondo vinta in discesa nel 2018 e tante medaglie in palmares, tra cui un argento e un bronzo mondiali. Tante le sfide in pista con Mikaela Shiffrin, di cui è sincera amica. Un talento dello sport azzurro e di quell’Italia Team (leggi qui) che si è stretta attorno ai medici e al personale sanitario italiano: “La situazione di Bergamo è conosciuta da tutti. Il coronavirus ha avuto qui il suo apice. Ciascuno di noi si è molto impegnato per rispettare le norme del Governo, affinché tutto si normalizzasse, nel limite poi di quello che è stato il contagio del virus”. Lo ha sottolineato la campionessa tricolore della Nazionale della Fisi.

Come la sua Bergamo, Sofia si rialzerà da questa situazione. Come si è rialzata dagli infortuni subìti in carriera: “Ogni infortunio ti da la possibilità di lavorare su te stessa. Ogni volta ti migliora e ne esci più forte”. Succederà anche alla sua città e all’Italia. In quella metafora della vita dello sport, a cui il Paese può ispirarsi: “Se riesci a superare la prova, ne riesci rinforzata”. Ha detto la Goggia.

Una  campionessa rinata. E nei giorni della Pasqua del 2020 questa parola acquista un significato particolare. Rinascita. Nuova Vita. Un ricominciare per tornare a guardare verso il futuro. Augura una festa di serenità e semplicità la Goggia, agli italiani, a cui consiglia di restare blindati a casa. E di non mollare, come lei sempre ha fatto nello scendere una gobba insidiosa della montagna. Come lei sempre ha saputo fare a un passo dal traguardo. E là, un po’ più in là, con le braccia al cielo ha celebrato la vittoria: “Forza Italia. Tieni duro”.

Di seguito le dichiarazioni di Sofia Goggia

La situazione di Bergamo è conosciuta da tutti. Il coronavirus ha avuto qui il suo apice. Ciascuno di noi si è molto impegnato per rispettare le norme del Governo, affinché tutto si normalizzasse, nel limite poi di quello che è stato il contagio del virus. Veramente una pandemia. Fortunatamente riesco a fare degli allenamenti a casa come si può. Come si dice a Bergamo “si fa fuoco con la legna che si ha”. L’importante è saper valorizzare quello si fa. In quantità e qualità”.

Negli anni scorsi giovanili mi sono spesso infortunata, andavo verso un limite che non potevo superare. Gli infortuni richiedono una sorta di conflitto interiore che ogni atleta può avere. Una energia incanalata male e non corretta. Ti da sempre la possibilità di lavorare poi sugli aspetti tuoi che vanno migliorati. Se riesci a superare la prova, ne riesci rinforzata. Spero di non infortunarmi più nella mia carriera. Sono una persona diversa rispetto a quella che sarei stata, senza infortuni

Auguro una Buona Pasqua, sarà diversa quest’anno. Spero sia all’insegna della semplicità e soprattutto consiglio di restare blindati a  casa. Di tenere duro”.

(Il Faro on line)