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Giochi di Tokyo, Bach: “Slittamento costato milioni. In contatto con l’OMS per l’evento del 2021”

Parla il Presidente del Cio riguardo il posticipo di un anno e mezzo delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi. Nessuna opzione 2022 per motivi di gestione e organizzazione

Losanna – E’ tornato in modo approfondito a parlare, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach, sul rinvio dei Giochi. Si è anche rischiato di cancellarli del tutto, come aveva chiesto qualcuno nell’ambito a Cinque Cerchi, ma il numero uno del Cio ha posto motivi di organizzazione e responsabilità da rispettare, nei confronti degli stakeholders.

Nella sua intervista rilasciata al quotidiano tedesco “Die Welt”, Bach ha svelato il dietro le quinte che ha portato alla decisione di posticipare poi al termine di una intensa riflessione, le Olimpiadi di Tokyo nel 2021. La denominazione resterà sempre quella di Tokyo 2020, per accordi sponsorizzativi e di merchandising. Ma ci vorranno 18 mesi in più per ammirare gli 11 mila atleti di tutto il mondo sfidarsi all’ombra del Monte Fuji. Il coronavirus ha bloccato eventi e spostato competizioni e i Giochi non sono stati risparmiati. La diffusione in tutto il mondo ha convinto Bach a convocare una riunione urgente del Comitato Esecutivo. Africa e Sud America colpite. Nessuna parte del mondo è immune alla pandemia. E il Cio ha ben compreso che nessuna Olimpiade poteva svolgersi in condizioni sanitarie così rischiose. E si è optato per il rinvio di un anno e mezzo (leggi qui).

Con la garanzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le Olimpiadi potranno essere svolte nel 2021. Una luce di speranza, in fondo. In quel periodo il virus sarà solo un ricordo e lo sport mondiale potrà esprimersi di nuovo senza timori. Sia Olimpiadi che Paralimpiadi. E’ stata già decisa la data. Dal 23 luglio all’8 agosto del 2021 e a distanza di un mese le Paralimpiadi stesse. Esattamente 12 mesi di rinvio per la competizione a Cinque Cerchi, così come era stata programmata all’inizio. Non si poteva scivolare fino al 2022. Gestione impianti, concessioni e il Villaggio Olimpico. Ci sono accordi, contratti e denaro in ballo. Non è coperto il Cio in questo caso. Lo sarebbe stato solo in caso di cancellazione, lo spiega Bach. E il rinvio è costato milioni di dollari andati in fumo.

Una decisione importante allora. Un eroe nel prenderla, come ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò (leggi qui). Bach è stato coraggioso. E con l’appoggio dell’OMS potrà avversarsi il sogno agognato di tanti atleti. Resta la salute da tutelare. Prima di tutto quella. Che sta alla base di un qualsiasi regolamento sportivo. Ha seguito passo passo l’andamento della diffusione della pandemia nel mondo, così come sta avvenendo in questi giorni. Non si ferma il Comitato Organizzatore del Giappone. Il Governo nipponico ha garantito coperture finanziarie e sicurezza. E intanto anche nel Paese  del Sol Levante si lotta contro il male del 2020.

Resta accesa la Fiamma Olimpica, come lo stesso Cio ha voluto (leggi qui). Una luce di speranza. Per tutto il mondo sportivo e non solo. E a Tokyo 2020, nel 2021 accoglierà il mondo intero, vittorioso sulla malattia.

Di seguito le dichiarazioni di Thomas Bach

Abbiamo iniziato ad affrontare la diffusione del Coronavirus a metà febbraio, quando abbiamo creato un gruppo speciale che includeva l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il 21 marzo, quando siamo stati informati della massiccia diffusione dell’epidemia in Sud America e Africa, ho convocato una riunione di emergenza del Comitato esecutivo del CIO per il giorno seguente. Fino a quel momento ci si era chiesto solo se il Giappone fosse un paese sicuro, ma poi si è pensato se il mondo potesse essere un posto sicuro”.

Annullare o sospendere, c’erano solo due opzioni da prendere. Alcuni hanno chiesto di annullare i Giochi, ma arrendersi a queste richieste emotive e cancellare i Giochi avrebbe significato distruggere il sogno olimpico per 11.000 atleti provenienti da 206 Comitati Olimpici Nazionali e dalla squadra olimpica di rifugiati. In certe situazioni così emozionali, una persona responsabile non può prendere delle decisioni facendosi guidare dall’istinto. Non possiamo essere accusati di essere stati titubanti o di mancanza di trasparenza. Il Comitato Olimpico, tra l’altro, è assicurato in caso di cancellazione ma non di rinvio. Per il rinvio, inoltre, serve l’approvazione del Comitato organizzatore, che deve dare la disponibilità a lavorare un anno in più, e il governo giapponese deve voler continuare a sostenere i preparativi“.

La nostra squadra e l’OMS ci stanno guidando. L’OMS ha sostenuto la scelta dell’estate del 2021 come nuova data e ha assicurato al Primo Ministro giapponese il suo aiuto nel rendere i Giochi un successo. La nostra priorità numero uno, ovviamente, rimane la salute degli atleti e di tutti gli altri coinvolti nei Giochi, oltre a contenere il virus”.

Perché non rimandarli al 2022? Sia i nostri partner giapponesi che il Primo Ministro mi hanno reso molto chiaro che il Giappone non avrebbe potuto gestire un rinvio oltre la prossima estate. La disponibilità del Villaggio Olimpico deve essere garantita. Lo stesso vale per tutti gli impianti sportivi. Non puoi rimandare tutto indefinitamente come faresti con un torneo di tennis o una partita di calcio”.

“Il Giappone continuerà a coprire i costi secondo quanto prevede l’intesa per il 2020 e il Cio farà la sua parte. Per quanto ci riguarda, sappiamo già che avremo costi aggiuntivi per diverse centinaia di milioni di dollari. Ma la cancellazione non è mai stata un’opzione e comunque il Cio non avrebbe potuto decidere da solo in questo senso”.

(Il Faro on line)