Roma, Polizia locale: gli agenti autofinanziano esami sierologici covid-19

16 aprile 2020 | 17:46
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Roma, Polizia locale: gli agenti autofinanziano esami sierologici covid-19

Lodevole iniziativa da parte degli agenti di polizia locale in attesa che provvedano le istituzioni. A sottoporsi agli esami sierologici anche il comandante Antonio Di Maggio

Roma – Mentre le istituzioni decidono il da farsi in vista della fase 2 dell’emergenza covid-19, ovvero quella della riapertura delle attività, gli agenti della Polizia locale di Roma Capitale mettono mano al portafoglio e si pagano l’esame sierologico covid-19.

Sono iniziate oggi presso la sede dello SPE, gruppo di Sicurezza Pubblica ed Emergenziale della Polizia locale di Roma Capitale, le operazioni di prelievo del sangue per l’esame sierologico di controllo dell’eventuale positività da covid-19. Oltre 70 agenti hanno aderito all’offerta di un centro di analisi privato che ha operato i prelievi davanti alla sede dello Spe in via Vincenzo Bonifati, a Ponte di Nona nella zona Est della città. Tra di loro si è sottoposto all’esame anche il comandante generale del Corpo, Antonio Di Maggio.

Ovviamente si tratta di un’adesione effettuata in forma volontaria e fuori dall’orario di servizio ma ha il merito di “tipizzare” e mettere a conoscenza i singoli agenti della eventuale immunità acquisita, a garanzia del proprio stato di salute ma anche di quello degli utenti.

IL COMPIACIMENTO DELL’UGL

Compiacimento per l’iniziativa è stato espresso da parte dell’UGL Polizia Locale per voce del Coordinatore Romano, Marco Milani. “Un plauso ai colleghi dello S.P.E. ed al loro senso civico – si complimenta Milani – L’iniziativa, assolutamente non sindacalizzata e totalmente avulsa da qualsivoglia connotazione politica é stata posta in essere non solo a tutela dei lavoratori ma dell’intera cittadinanza, con cui gli agenti di uno dei gruppi piú operativi del Corpo di Polizia di Roma Capitale, si trova quotidianamente a dover interagire. Da oggi sappiamo, che oltre a non temere per la nostra stessa salute, possiamo garantire di non essere inconsapevoli veicoli di contagio per la collettivitá che ci onoriamo di servire“.

Mascherine per uso quotidiano e gel igienizzanti per le manili trovi digitando sulle scritte arancioni.

LA CISL: ORA L’AMMINISTRAZIONE FACCIA LA SUA PARTE

Raffaele Paciocca (RSU CISL FP) e Andrea Venanzoni (Dirigente CISL FP) nel complimentarsi con i colleghi, confidano nel fatto che il gesto sia da stimolo nei confronti dell’amministrazione. “Abbiamo letto con grande entusiasmo – dichiarano –  della iniziativa posta in essere dai colleghi del Gruppo SPE della Polizia Locale di Roma Capitale che si sono nobilmente auto-tassati per sottoporsi ad esami sierologici anti-Covid-19. Si tratta di una eccellente ed encomiabile iniziativa che sensibilizza il datore di lavoro verso quelli che sono i suoi precisi obblighi finalizzati alla tutela della salute degli operatori, obblighi da adempiere e da adottarsi per via istituzionale e che lo richiama altresì alla ineludibile necessità di disporre ed estendere simili esami, per via appunto istituzionale ed omogenea, a tutto il personale del Corpo, massimamente impegnato in questa difficile emergenza sanitaria. Ci siamo sempre strenuamente battuti per la sicurezza e la salute degli operatori, chiedendo con note, comunicati stampa e formali diffide che il datore di lavoro ponesse le operatrici e gli operatori di Polizia Locale in condizioni di lavorare in piena sicurezza. D’altronde il 16 aprile 2020 le segreterie regionali di CGIL Funzione Pubblica, CISL FP e UIL FPL hanno formalizzato una lettera, indirizzata all’assessore regionale alla sanità, oltre che ai presidenti UPI Lazio e ANCI Lazio per caldeggiare lo screening epidemiologico anche del personale operante delle polizie locali, vista la massiccia presenza ed esposizione dello stesso nei controlli anti-contagio e nel generale quadro predisposto dalla Regione per sottoporre a screening gli appartenenti alle forze di polizia statali e del Corpo dei Vigili del Fuoco“.

Ci auguriamo quindi – concludono Paciocca e Venanzoni – che il nobile gesto dei colleghi dello SPE sia di stimolo per la parte pubblica, tanto di Roma Capitale e del suo Comando Generale quanto della Regione Lazio, al fine della adozione di un generalizzato piano istituzionale di screening di tutto il personale. Uno screening sanitario disposto per via istituzionale, rientra nelle necessitate misure di parte datoriale a tutela della salute dei lavoratori, e nel caso di specie anche della cittadinanza tutta vista la endemica e aggressiva contagiosità del Covid-19: coordina e centralizza per fini di necessitata omogeneità anche le risultanze, disponendo cioè che la medesima tipologia di esame, il quale deve tener conto delle indicazioni e delle linee guida regionali in tema di indagine epidemiologica per le forze dell’ordine, cosa diversa rispetto ai test mediante ricerca anticorpi IgG / IgM anti-SARS Co-V2, svolto dalla medesima struttura sanitaria, venga applicato a tutto il personale del Corpo, al fine di evitare dispersioni, frammentazioni o potenziali disomogeneità.