L'editoriale |
Editoriale
/

Covid e informazione, la professionalità dei giornalisti preserva dalle fake news

17 aprile 2020 | 07:00
Share0
Covid e informazione, la professionalità dei giornalisti preserva dalle fake news

Per i giornalisti è il momento di riaffermare il ruolo di mediatori tra la fonte e il pubblico. Per il lettore, quanto sia importante l’affidabilità della testata

L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha messo il governo di fronte all’obbligo di fare delle scelte drastiche, immediate, straordinarie. Ognuno di noi è stato chiamato all’osservanza di comportamenti di cui non aveva memoria, che non aveva mai praticato, la cui infrazione è sanzionabile penalmente e socialmente.

Da quando le notizie riguardanti il coronavirus hanno monopolizzato l’attenzione, anche il mondo dell’informazione si è trovato di fronte all’obbligo di cambiamenti radicali che richiamano i giornalisti a una prova di verità, oggi più che mai, rispetto alla responsabilità dei contenuti.

Ne scaturisce un’occasione, per i giornalisti, di riaffermare il loro ruolo di mediatori tra la fonte e il pubblico, e la funzione non solo di verificarne l’attendibilità ma di validare la notizia stessa. Un ruolo che possiamo definire di certificatori di tutto ciò che è notizia, così da garantirne l’autenticità.

L’infodemia: una situazione a rischio

L’infodemia (dalla Treccani: “circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili”) scaturita dall’emergenza coronavirus, ci sta dando modo di toccare con mano i rischi dovuti alla circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, primo fra tutti, la mancanza di un controllo approfondito e professionale delle fonti e l’ondata di fake news da cui siamo travolti.

L’epidemia, con i suoi effetti devastanti sulla salute, sul sistema sociale ed economico, monopolizza completamente l’informazione. Non c’è spazio per altro in tv, in radio, sui giornali, su internet e questo è comprensibile, sia perché è la notizia più importante, sia perché c’è da parte di tutti un coinvolgimento diretto su un tema che riguarda la propria salute. Diventa, quindi, estremamente necessario fornire un’informazione corretta e capire che la comunicazione non è spettacolo, non è varietà.

In tutti i palinsesti televisivi, ad esempio, sia che si tratti di programmi di informazione o di intrattenimento, l’argomento è uno solo: il Covid-19. Dai telegiornali, in particolare, sono sparite tutte le altre informazioni, non vengono date più notizie sulla politica estera, sulle guerre in corso, su altri fatti di cronaca, sulle violenze che affliggono i minori e le donne, sulla povertà, sulla condizione dei disabili e dei malati cronici gravi.

È senza dubbio una situazione a rischio per il sistema informativo. E, come in tutte le situazioni di rischio, ad intervenire devono essere i professionisti esperti del settore. Una cura contro l’infodemia, quindi, non può che essere messa in pratica che dai giornalisti. E si parte da un presupposto, non è fondamentale arrivare primi, ma fornire un’informazione certa e certificata; vera e verificata. Bisogna fare i conti con la necessità del lettore di fidarsi della testata che certifica la notizia pubblicata.

Opinionisti ed esperti

Si è scoperto che non tutte le opinioni si equivalgono, che non è più tempo dei “tuttologi”, degli opinionisti che sanno tutto e parlano di tutto; ma ci sono pareri più autorevoli, come quelli degli esperti.

L’informazione nei tempi del Coronavirus deve produrre notizie vere e certificate. Nel caso dell’epidemia è necessario affidarsi a pareri di esperti che hanno fondate esperienze e competenze nei vari aspetti del fenomeno.

Abbiamo bisogno di un’informazione e di giornalisti pienamente responsabili rispetto alle notizie che divulgano, perché ne va della salute pubblica e questo deve rendere consapevoli, sia chi produce che chi ne usufruisce dell’informazione che: non è vero che un’opinione vale l’altra.

Sempre più lettori hanno capito quanto sia importante l’affidabilità della testata; quanto sia essenziale la figura del giornalista che verifica e filtra le notizie e, infine, quanto sia importante verificare il nome del giornale prima di aprire un link. Quando le notizie che cerchiamo sono serie è ai giornali seri e veri che ci si affida: non c’è più spazio per i siti di informazione per amatori o le chiacchiere sui social.

Le forme della comunicazione

Un altro aspetto di cui stiamo prendendo consapevolezza è la molteplicità delle forme di comunicazione.
C’è la comunicazione istituzionale, ad esempio, quella delle 18:00 con il collegamento con la sede della Protezione civile che viene fatta sempre con lo stesso cerimoniale, lo stesso tipo di inquadratura: tutto questo dà il senso dell’ufficialità.

Poi, c’è una forma di comunicazione politica che diventa istituzionale, pensiamo agli interventi del Presidente del Consiglio. È la comunicazione che più di tutte crea l’attesa, la caccia alle anticipazioni; perché è la comunicazione delle decisioni e dei provvedimenti operativi che diventano decreto legge.

La comunicazione del Presidente della Repubblica, istituzionale e che ha una funzione di rassicurazione, di unità sociale del Paese allo scopo di ottenere il rispetto delle regole necessarie al contenimento delle conseguenze dell’epidemia.

La comunicazione degli esperti, quelli che dovrebbero parlare a partire dalla loro comprovata esperienza professionale e diffondere solo notizie che hanno un fondamento scientifico. Questo tipo di comunicazione è quello più legato, in questo particolare momento, alla responsabilità del sistema mediatico.
Da questa terribile esperienza possiamo solo sperare che possa nascere un modo nuovo e diverso di comunicare, nell’interesse del pubblico.

L’informazione digitale ai tempi del coronavirus

L’informazione digitale ai tempi del Coronavirus apre nuovi scenari, essa gioca un ruolo fondamentale e conferma l’importanza delle piccole e medie realtà editoriali che operano sui territori.

Il valore aggiunto è proprio il territorio. Quello che ciascuna testata conosce bene, perché ne è parte integrante e ne racconta la quotidianità trasformando un’informazione locale in un’informazione iperlocale, ovvero con profonde radici sul locale ma anche profondamente interconnessa con il mondo esterno.

E in questo periodo di pandemia sanitaria, quindi, in cui è richiesta una sempre più puntuale informazione, la comunicazione online ha avuto un ruolo e una crescita importante.

Il Quotidiano online “Il Faro”: la nostra esperienza

Il senso di responsabilità e di verità verso la notizia e il rispetto per il lettore sono da sempre per “Il Faro online” pane quotidiano e, in un momento in cui la distanza sociale ci costringe ad una lontananza fisica, questi sono i valori che tengono unita la nostra redazione (i cui componenti possiamo vedere nella foto di copertina, in smart working e dotati di mascherine) e aumenta l’attenzione dei lettori nei nostri confronti.

Il lavoro di conoscenza e di radicamento nei territori e nelle comunità sviluppato in oltre tredici anni di attività, per una testata che attraversa tutti i Comuni del litorale laziale e pone attenzione particolare alla Regione Lazio, sede della Giunta e del Consiglio Regionale, sono oggi più che mai gli strumenti che ci permettono di raccontare questa fase unica nella storia dell’uomo moderno e ci fa essere, allo stesso tempo, immersi nel “locale” ma con uno sguardo attento e professionale nel “globale”.

Essere digitali, locali e globali è un obiettivo che il “Faro online” ha da sempre perseguito e che i fatti e i cambiamenti di questi ultimi mesi hanno messo alla prova. Una prova che è diventata una sfida per ogni singolo giornalista della redazione, per i nostri tecnici e collaboratori, una sfida che io, Vincenzo Taurino in qualità di direttore editoriale, e il direttore responsabile Angelo Perfetti, fondatore della testata, possiamo con orgoglio dire di aver vinto.

faro statisticaUna sfida che ha premiato anche nei numeri. Secondo i dati forniti da Google Analytics, che riportiamo, Il Faro on line ha sfiorato le 4 milioni di pagine viste nel mese di marzo 2020, a testimonianza del filo diretto che si è creato con i lettori, che reputano il nostro quotidiano una fonte attendibile e di prossimità, come un vicino di casa che ne sa più di te e di cui ti puoi fidare. Ed è la più grande soddisfazione, ma al contempo una enorme responsabilità, che cerchiamo di onorare ogni giorno.
Il Faro online– Clicca qui per leggere tutti gli Editoriali