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Maricetta Tirrito: “La convivenza forzata aumenta le violenze domestiche. Ma le donne non sono sole”

20 aprile 2020 | 18:52
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Maricetta Tirrito: “La convivenza forzata aumenta le violenze domestiche. Ma le donne non sono sole”

Il laboratorio Una Donna c’è, raggiungibile sia sulle pagine Facebook che tramite il 388.580.8559, da tutta Italia.

L’aumento dello stress legato all’emergenza da Coronavirus e la minore possibilità di accesso alle reti protettive possono aumentare i rischi di violenza nei confronti di donne e bambini. Una problematica messa in luce anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui una donna su tre nel mondo subisce abusi fisici o sessuali nella propria vita e quando c’è una situazione di crisi.

“In questo periodo – afferma Maricetta Tirrito, presidente dell’associazione Una Donna – calano i reati contro le cose, calano i reati di spaccio e di furto, aumentano le liti in famiglia, aumentano gli interventi tra le mura domestiche da parte delle forze di polizia. A Truccazzano, nel milanese, proprio ieri una donna è stata uccisa nella notte con un colpo di fucile dal suo ex compagno che stava ospitando a causa del Coronavirus, dopo comunque avere già deciso di lasciarlo.

Tante, troppe donne, sono lasciate in balia dei loro aguzzini. In un periodo normale una donna maltrattata prende respiro quando il proprio compagno, o meglio il proprio aguzzino, esce di casa, va al lavoro. Spesso queste donne hanno una vita socialmente ai margini, compromessa da persone che sfogano le proprie frustrazioni sulla compagna.

In questo momento di grande stress, di costrizione alla convivenza, pensiamo a quanto può essere difficile la convivenza con questi personaggi e quante donne succubi di un menage malato possono essere in pericolo.

Il laboratorio Una Donna sta facendo attività dalla Lombardia (in particolare a Milano), a Roma, a Palermo. Proprio in questi giorni il gruppo del laboratorio Una Donna, coordinato da Pia Migliorino, Maria Pitarresi e Rosaria Cataldi, sta davanti ai supermercati regalando gadget e ricordando la propria presenza sul territorio.

Il supermercato – spiega Tirrito – è il luogo dove oggi forse le donne si possono intercettare con maggiore ‘libertà’; chi ha bisogno, può sapere che c’è qualcuno che può darti una mano. Se nella vita di tutti si parla di un pericolo sociale concreto, che è quello delle femminicidio, in questo momenti in cui siamo isolati, il fenomeno del maltrattamento, dello schiacciamento della dignità della donna, diventa più evidente, e c’è dunque maggior bisogno di fare percepire la nostra presenza.

Il laboratorio Una Donna c’è, raggiungibile sia sulle pagine Facebook che tramite il 388.580.8559, da tutta Italia. Siamo a disposizione di ogni donna maltrattata, chiamateci, non siete sole”.
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