Ostia, epicentro della via del marmo nell’Antica Roma

21 aprile 2020 | 20:15
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Ostia, epicentro della via del marmo nell’Antica Roma

Affascinante e misterioso viaggio del marmo nell’epoca romana raccontato online e per immagini da Mariarosaria Barbera e Roberto Petriaggi. Colonne, obelischi, pietre rare e preziose continuano ad adornare monumenti di Roma e non solo

Ostia – Dall’orbe all’Urbe, le vie marittime del marmo nel mondo romano. E’ questo il titolo dell’evento online che da domani, 22 aprile, sarà proposto sul sito del Parco archeologico di Ostia.

Le cave lungo i bordi del Mediterraneo e del Nilo, i trasporti navali, le grandi macchine lignee, un esercito di artigiani per sagomare le fogge e consegnare tonnellate di marmo destinate alle élite romane o persino alla corte imperiale. Barche da 350 tonnellate raggiungevano la foce del Tevere, il porto di Ostia antica, per risalire il corso del fiume e depositare i blocchi all’Emporium di Testaccio. Non è certo un caso che la strada principale che fiancheggia il quartiere da porta San Paolo fino a Porta Portese si chiami via Marmorata: il deposito dei marmi, appunto l’Emporium, si trovava lì.

Il racconto dettagliato della globalizzazione ante-litteram, degli uomini e dell’organizzazione che rendevano possibile scegliere colonne monolitiche di granito in Alto Egitto e trasferirle Roma, dove ancora le vediamo sostenere il portico del Pantheon.

Ricostruzione dell’Emporium dove oggi sorge il quartiere di Testaccio

Narra Svetonio che Augusto si vantò di aver trovato una Roma in mattoni e di averla trasformata in una città di marmi sfarzosi. Dal porto marittimo di Roma, da Ostia Antica, passarono migliaia di tonnellate di pavonazzetto, porfido rosso, serpentino verde, giallo antico e bianco, così utile per rivestire pareti o imitare l’incarnato nelle sculture antropomorfe. La quantità di marmo passato per Ostia antica contribuisce ancora per una dozzina di secoli dal declino di Roma ai fabbisogni del continente europeo: dal clero a Carlo Magno, tutti i potenti prelevano marmi da Roma per abbellire Saint Denis a Parigi, il Duomo e il camposanto di Pisa, la Cappella Palatina di Aquisgrana, il battistero di Firenze e un’infinità di altri monumenti sparsi sul continente, persino l’abbazia di Montecassino ancora ne utilizzava per i lavori effettuati tra l’XI e il XII secolo.

Gli archeologi, a partire dai segni scolpiti sui marmi grezzi, hanno ricostruito la mappa del marmo dell’intero bacino mediterraneo fino al cuore della penisola anatolica, la Turchia di oggi, cave, porti di partenza, rotte, destinazioni. Ne viene fuori un racconto pirotecnico con percorsi navali impensabili, accompagnati dalle variegate figure coinvolte. Dalle squadre di cavatori a quello che oggi sarebbe
un Ministro, il Procurator marmorum, che dalla sua sede posta sotto l’Aventino coordinava decine di sedi territoriali ai bordi dell’impero, una rete di Procuratores Lapicidinarum; dagli scalpellini che sulle banchine dei porti sagomavano i semi-lavorati, ingegnoso precursore del servizio chiavi-in-mano, agli abili battellieri che concorrevano all’appalto del trasporto con le maggiori o minori garanzie offerte dalle loro imbarcazioni, la più grande finora ritrovata riusciva a trasportare 357 tonnellate di
blocchi e lastre.

Ricostruzione grafica della nave impiegata per trasportare gli obelischi

Quanti si collegheranno online con il sito del Parco archeologico di Ostia Antica potranno godere della capacità evocativa di due studiosi, capaci come pochi altri di trasmettere passione ed entusiasmo anche dal collegamento virtuale: Mariarosaria Barbera e Roberto Petriaggi offriranno le immagini e il racconto dei grandi relitti, alcuni visitabili sott’acqua, conservati dal Mediterraneo, le ricostruzioni delle attività di cava e di carico nei porti di provenienza, su tutti quelli egiziani, greci e anatolici, gli usi disparati nella società romana dei marmi colorati: per accrescere il prestigio delle classi dominanti o per rivestire le abitazioni, e le ambizioni, della borghesia emergente.

Da non perdere la conversazione online offerta dal Parco archeologico di Ostia Antica, su LE VIE MARITTIME DEL MARMO NEL MONDO ROMANO, a partire dalle 16,30 del 22 aprile, sulla pagina www.ostiaantica.beniculturali.it/it/vediamoci-a-ostia-antica/