Ambulatorio di ostetricia attivato e poi subito dismesso, il Vicesindaco di Terracina scrive a Zingaretti

22 aprile 2020 | 17:30
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Ambulatorio di ostetricia attivato e poi subito dismesso, il Vicesindaco di Terracina scrive a Zingaretti

Il Vicesindaco di Terracina: “Questa lettera è da considerarsi una diffida nei confronti della ASL di Latina. Non mi fermo. Per la tutela dei cittadini del comprensorio, percorrerò tutte le strade.”

Terracina – Non trovano pace i reparti di ostetricia del sud pontino. Dopo il caso sul destino di quello dell’ospedale di Fondi (leggi qui), una nuova vicenda si è aperta, invece, circa l’ambulatorio di ostetricia di Terracina, prima attivato e poi subito dismesso.

Sulla questione è prontamente intervenuta il vicesindaco facente funzioni di Terracina, Roberta Tintari, che ha scritto una lettera indirizzata al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, all’assessore della sanità regionale, Alessio D’Amato, al direttore generale dell’Asl di Latina, Giorgio Casati, al direttore sanitario della Asl, Giuseppe Visconti, al presidente della Provincia, Carlo Medici e al Prefetto di Latina, Maria Rosa Trio.

La chiusura dell’ambulatorio di Terracina (che servirebbe un comprensorio di circa 100mila abitanti), aperto da pochi giorni, mette, infatti, le partorienti in una situazione ancor più critica del solito, considerando la delicata situazione sanitaria che stiamo tutti vivendo per via dell’emergenza Coronavirus.

“Soprattutto – sottolinea la Tintari nella lettera – si voleva evitare a queste donne, in un momento di estrema apprensione per la loro salute e per quella dei propri nascituri, di essere costrette a recarsi presso l’ambulatorio ostetrico dell’ospedale di Fondi. Un nosocomio e una città, purtroppo, gravemente colpiti dalla Covid-19.”

La ricostruzione dei fatti

“Passiamo ai fatti (ribadisco schizofrenici): in considerazione della difficile e pericolosa situazione epidemiologica verificatasi nella città di Fondi, lo scorso 24 marzo la Direzione generale dell’Asl di Latina produce una nota con la quale comunica ai dirigenti e responsabili ospedalieri di Fondi, Formia e Terracina, nonché al Sindaco di Fondi, escludendo inspiegabilmente i sindaci di Terracina e Formia, che a causa dell’emergenza Covid-19, l’intero servizio neonatologico e pediatrico sarebbe stato riorganizzato tra i tre nosocomi, prevedendo tra le misure, l’attivazione di un ambulatorio ostetrico presso l’ospedale di Terracina.

Non passano neppure 24 ore – prosegue la Tintari – ed ecco che il 25 marzo la stessa Direzione sanitaria della Asl, in netta contraddizione (confusione? Pressione? Vallo a capire…) emette un provvedimento con cui informa Sua Eccellenza il Prefetto di Latina e il Sindaco di Fondi, escludendo ancora i Sindaci di Formia e Terracina, che quanto disposto il giorno prima era sospeso, provocando ulteriore disorientamento e preoccupazione tra gli amministratori e i cittadini.”

Ma non è ancora finita. Infatti, la Tintari prosegue: “A Terracina, si scoprirà in seguito, verrà attivato un ambulatorio aperto solo mezza giornata il martedì e il giovedì. Con una strumentazione talmente scarsa e inadeguata che usufruisce del servizio per le gestanti è praticamente impossibile. L’ecografo è arrivato soltanto il 15 aprile, della sonda endovaginale, invece, ancora non c’è traccia.

Nel frattempo, telefonicamente mi si annuncia che il servizio verrà cancellato perché la richiesta di accessi è troppo bassa per mantenerlo in funzione. Forse perché quell’ambulatorio, così maldestramente concepito, non è stato mai messo in grado di espletare le prestazioni richieste e per le quali è stato aperto?”

Tintari: “Sia chiaro, io non mi fermo”

“Questa mia lettera, gentile Presidente, rappresenta un estremo tentativo di affidarmi a Lei come massimo rappresentante dell’Istituzione competente in materia di sanità, ma è da considerarsi a tutti gli effetti una diffida nei confronti della ASL di Latina affinché venga non solo mantenuto in funzione l’ambulatorio ostetrico presso l’ospedale “A. Fiorini” di Terracina, ma che, anzi, lo stesso ambulatorio venga potenziato nel personale e nella strumentazione secondo la nota Asl del 24 marzo 2020.

Sia chiaro – conclude la Tintari -, io non mi fermo. Davanti all’esigenza di sicurezza delle gestanti e dei nascituri della mia città e dell’intero comprensorio (Terracina, Sabaudia, San Felice Circeo, Priverno, Sonnino, Pontinia), forte del buon senso, della responsabilità di cui sono investita e delle innegabili preoccupazioni manifestatemi dalle donne, dalle famiglie, da ginecologi e pediatri sono determinata a percorrere tutte le strade, da quelle istituzionali fino a quelle giudiziarie, per garantire la sicurezza sanitaria e sociale dei miei cittadini e di quelli futuri, cioè quelli ancora nel grembo delle madri, i più indifesi.”

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