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Latina, false ricette per procurasi farmaci stupefacenti: 7 arresti

22 aprile 2020 | 13:09
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Latina, false ricette per procurasi farmaci stupefacenti: 7 arresti

Il giro di ricette false ha anche portato l’Asl di Latina a rimborsare alle farmacie circa 20mila euro di denaro pubblico

Latina – Ricettazione e falso in certificazioni mediche, truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale, detenzione illecita e spaccio di farmaci ad azione stupefacente.

Queste le accuse, a vario titolo, per i 7 destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, 4 in carcere e 3 ai domiciliari, emesse dal tribunale di Latina ed eseguite al termine dell’indagine dai Nas dei Carabinieri di Latina.

L’operazione ‘Compressa express’ avviata nel 2019 è stata coordinata dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal sostituto procuratore Valentina Giammaria. L’indagine ha preso spunto da alcune verifiche che hanno evidenziato dati anomali sulle vendite, in alcune farmacie, di un farmaco oppioide semisintetico, il cui principio attivo è denominato ‘ossicodone’, la cui molecola è correlata alla morfina e alla codeina.

In tutto sono stati riscontrati 340 episodi in cui i soggetti si erano recati presso farmacie delle province di Latina e Roma, con ricette mediche falsificate e rubate in alcune aziende ospedaliere o in studi medici, firmate dagli indagati con tanto di timbri rubati a ignari medici.

Il giro di ricette false ha anche portato l’Asl di Latina a rimborsare alle farmacie circa 20mila euro di denaro pubblico. Grazie al tracciamento di ogni singola ricetta fatto dai Carabinieri si e’ potuta ricostruire l’attività illecita, che ha ‘fruttato’ agli indagati circa 12mila compresse a base di ‘ossicodone’, che rivendute sulla piazza di spaccio a un prezzo di 10 euro, avrebbero portato a un ricavo di circa 120mila euro.

D’Amato: “Grazie a Nas e Magistrati”

“Voglio ringraziare i Carabinieri dei NAS, la Procura e i Magistrati che hanno brillantemente eseguito le indagini condotte dal dott. Carlo Lasperanza che hanno permesso di smascherare una truffa ai danni del Sistema sanitario regionale. La Regione Lazio e la Asl di Latina si costituiranno parte civile nel momento in cui ci sarà il rinvio a giudizio. Speculare sul Servizio sanitario è un crimine odioso e dovranno risarcire fino all’ultimo centesimo indebitamente sottratto”. Lo dichiara, in una nota, l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

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