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Ostia, sequestrato il patrimonio del clan Spada: beni per 18 milioni di euro

22 aprile 2020 | 09:11
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Ostia, sequestrato il patrimonio del clan Spada: beni per 18 milioni di euro

Ammonta a un valore di 18 milioni il valore dei beni posseduti dal clan Spada, in totale 50 persone. Figurano società, distributore di carburanti, forni, sale slot e palestre

Ostia – Dentro ci sono case, palestre sportive, alcuni panifici e persino un distributore di carburante. Tutti beni riconducibili ad almeno uno dei componenti del clan Spada, il sodalizio criminale che agisce sul litorale romano e nella Capitale. In tutto circa 18 milioni di euro di valore, secondo le stime del Tribunale.

E’ in corso dalla notte scorsa l’operazione “Apogeo” per la quale militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo la confisca dei beni, per un valore complessivo di oltre 18 milioni di euro, del clan mafioso degli SPADA. Il provvedimento, emesso dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino, costituisce l’epilogo dell’attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma e sancisce l’acquisizione da parte dello Stato dell’ingente patrimonio mobiliare e immobiliare riconducibile al sodalizio criminale operante nel litorale romano, già oggetto di sequestro nell’ottobre 2018.

Gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Capitale hanno ricostruito le ricchezze illecitamente accumulate dagli esponenti di spicco del clan – il capoCarmineSpada alias Romoletto (classe 1967), Ottavio Spada (classe 1963), Armando Spada (classe 1967), Roberto Spada (classe 1975) e Claudio Galatioto (classe 1951) – individuandone le fonti di finanziamento “occulte”.

Gli approfondimenti economico-patrimoniali svolti, che hanno preso le mosse dalle note operazioni di polizia “Eclissi” e “Sub Urbe”, hanno consentito di dimostrare l’incoerenza dei modesti redditi dichiarati dagli interessati con i rilevanti investimenti posti in essere in svariate attività commerciali, finanziati, in realtà, dai profitti delle numerose condotte delittuose commesse nel tempo, quali fatti di estorsione, usura e traffico di sostanze stupefacenti. Né è servito intestare le imprese a compiacenti “prestanome”, apparentemente estranei al contesto criminale: gli accertamenti hanno infatti riguardato tutte le persone (circa 50 tra familiari e terzi) coinvolte nelle compravendite di quote societarie, effettuate fittiziamente al solo scopo di “schermare” la titolarità effettiva delle aziende. In definitiva, conformemente allo spirito della normativa contenuta nel “Codice Antimafia”, la confisca ha permesso di sottrarre al clan beni in grado di “inquinare” l’economia legale.

Una delle case di proprietà della famiglia Spada posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza

L’ELENCO DEI BENI SEQUESTRATI

Nello specifico, si tratta del patrimonio aziendale – in tutto o in parte – di 19 società, 2 ditte individuali e 6 associazioni sportive/culturali site nel comune di Roma (per lo più ad Ostia) e operanti in svariati settori: la gestione di forni, bar, sale slot, distributori di carburanti, palestre, scuole di danza, nonché il commercio di autovetture e l’edilizia.

Tra le predette attività rientra anche l’associazione “Femus Boxe che gestiva la palestra di Ostia dove, nel novembre del 2017, Roberto Spada aggredì – venendo poi condannato per lesioni aggravate dal cosiddetto “metodo mafioso” – una troupe della RAI.

L’ingresso della palestra di via Mario Ruta

Gli ulteriori beni confiscati sono costituiti da 2 immobili siti a Ostia e Ardea (RM), 13 automezzi e disponibilità finanziarie su rapporti bancari e postali. L’odierna operazione testimonia il costante impegno della Procura della Repubblica, del Tribunale e della Guardia di Finanza di Roma nell’aggressione alle ricchezze illecitamente accumulate dalla criminalità, al fine di restituirle alla collettività.