Famiglie vittime degli usurai ai tempi del Covid-19, la preghiera del Papa

23 aprile 2020 | 15:59
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Famiglie vittime degli usurai ai tempi del Covid-19, la preghiera del Papa

Il Pontefice nel giorno del suo onomastico dona respiratori e materiale protettivo agli ospedali di Romania, Spagna e Italia

Città del Vaticano – “In tante parti si sente uno degli effetti di questa pandemia: tante famiglie che hanno bisogno, fanno la fame e purtroppo le ‘aiuta’ il gruppo degli usurai. Questa è un’altra pandemia. La pandemia sociale: famiglie di gente che ha un lavoro giornaliero, o purtroppo un lavoro in nero, che non possono lavorare e non hanno da mangiare… con figli. E poi gli usurai gli prendono il poco che hanno“.

Nel giorno in cui la Chiesa ricorda San Giorgio martire, onomastico di Papa Francesco (al secolo Jorge Mario Bergoglio), il Pontefice offre la messa mattutina di Santa Marta per le famiglie vittime della “pandemia sociale degli usurai”: “preghiamo per queste famiglie, per quei tanti bambini di queste famiglie, per la dignità di queste famiglie e preghiamo anche per gli usurai: che il Signore tocchi il loro cuore e si convertano“.

Poi, per festeggiare il suo onomastico, il Santo Padre regala respiratori e materiale sanitario (quindi mascherine, occhiali protettivi per i medici e gli infermieri, tute per le terapie intensive). A beneficiarne, come riporta Vatican News, saranno alcuni ospedali: quello della città di Suceava, in Romania, focolaio di coronavirus nel Paese, dove sono attesi 5 respiratori di ultima generazione; altri 2 andranno all’ospedale di Lecce, in Italia, e 3 a Madrid, in Spagna.

“Un segno bellissimo che cade in questo giorno particolare nel quale il Santo Padre non riceve un regalo ma lo dona agli altri”, dice il card. Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico, raccontando dell’imminente consegna che definisce “un abbraccio del Papa in una situazione difficile per tutto il mondo”.

La Romania sta vivendo una vera emergenza, nella piccola città di Suceava, dove andranno i respiratori, si conta quasi il 25% del totale dei contagi a livello nazionale. La cittadina, che si trova nella regione più povera del Paese e dell’Unione europea, insieme a diversi comuni circostanti è in quarantena. In Romania le vittime sono più di 515 e i contagiati quasi 10mila.

I respiratori e tutto il materiale donato dal Papa sarà trasportato con un volo sul quale viaggerà anche il team di undici medici e sei operatori sanitari romeni, inviato il 7 aprile dal governo di Bucarest all’ospedale di Lecco per lavorare accanto all’Italia nel momento più duro della battaglia contro il coronavirus.

Dei tre respiratori di Madrid si occuperà la Nunziatura che insieme al card. Carlos Osoro Sierra, arcivescovo della capitale spagnola, disporrà la destinazione agli ospedali più in sofferenza. Il Paese iberico è in lockdown fino al 9 maggio, il numero dei contagiati supera i 208mila, i morti sono oltre 21mila e quasi 86mila quelli che sono guariti dal coronavirus. Due i respiratori destinati all’ospedale di Lecce che saranno consegnati oggi dallo stesso card. Krajewski. Nel viaggio di ritorno in Vaticano, l’elemosiniere farà tappa a Napoli per ricevere i farmaci destinati ai poveri di Roma.

“Come il caffè sospeso – spiega il porporato – l’arcidiocesi ha promosso il farmaco sospeso e per ringraziare della vicinanza del Papa, durante l’emergenza coronavirus, sono stati preparati i medicinali destinati ai poveri di Roma”. Pochi giorni prima di Pasqua, all’ospedale Cotugno di Napoli sono arrivati direttamente dal Vaticano due ventilatori polmonari, dispositivi sanitari per medici e infermieri ma anche uova pasquali.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media