Infermieri, gli idonei del Sant’Andrea sul piede di guerra: “Pronti a strappare le tessere dei sindacati”

23 aprile 2020 | 16:30
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Infermieri, gli idonei del Sant’Andrea sul piede di guerra: “Pronti a strappare le tessere dei sindacati”

Gli idonei del Sant’Andrea: “Ci dissociamo pubblicamente dall’operato della Cisl. Chiediamo alle altre organizzazioni sindacali di fare altrettanto.”

Latina e provincia – “Basta lavoro precario! Assunzioni a tempo indeterminato subito! Scorrimento della graduatoria del Sant’Andrea” è il grido lanciato dalla “conferenza permanente neoassunti/idonei graduatoria Sant’Andrea” in quella che, loro stessi definiscono una guerra tra poveri che, mai come in questo periodo, i sindacati stanno esasperando al massimo, Cisl prima tra tutte.

In una lunga lettera inviata dalla conferenza permanente si legge: “Assistiamo, negli ultimi mesi, a continue ingiustizie nei confronti di vincitori e idonei, nonché neoassunti della graduatoria del Sant’Andrea, composta di 7472 infermieri, probabilmente la più importante della storia della professione infermieristica per numero e percorso concorsuale. Ad impedirne l’assunzione, una commistione di interessi tra sindacati – quasi tutti, nessuno escluso, ahinoi anche quelli di base – partiti (centrosinistra, centrodestra), direttori generali e imprenditori di (false) cooperative.

Con una campagna che definire patetica sarebbe un eufemismo – prosegue la lettera – diversi infermieri precari avvisisti della Asl di Latina, nelle ultime settimane, stanno cercando di farsi stabilizzare all’interno della Pubblica amministrazione senza aver superato concorso pubblico, addirittura rivendicando una presunta “superiorità in termini di preparazione” rispetto a chi ha superato il concorso al Sant’Andrea.”

Poi dalla conferenza permanente chiariscono: “Nulla contro i colleghi, ma se si vuole superare il precariato – come dicono tutti – non si può continuare ad alimentare assunzioni discriminatorie nei confronti di chi ha superato un concorso pubblico. La campagna dei colleghi di Latina è mossa coi fili della burocrazia sindacale della Cisl. Nel frattempo, altri sindacati provano ad accreditarsi, sia tra gli idonei che tra gli avvisisti, per stare con un piede in due scarpe.

Perché – sottolineano dalla conferenza permanente – per questi sindacati un lavoratore precario avvisista iscritto significa soldi, significa numeri da presentare ai tavoli per le trattative.”

E ancora: “Nella nostra graduatoria, ci sono che vivono lontane chilometri e chilometri dai propri cari. Sono storie di drammi, sacrifici e tristezze che non abbiamo pubblicato perché nel lavoro c’è dignità elemosinare un lavoro e una stabilizzazione che ci siamo conquistati col sudore.

Per questo – concludono –  ci dissociamo pubblicamente dall’operato della Cisl che, per la cronaca, ha sostenuto che fosse giusto prorogare per l’emergenza il contratto a chi lo aveva in scadenza e nel frattempo far scorrere la graduatoria  per le nuove assunzioni. Chiediamo anche alle altre organizzazioni sindacali a dissociarsi e ad adottare una linea diversa.”

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