Santa Marinella, il Centro Studi Aurhelio si interroga sulla passeggiata a mare

24 aprile 2020 | 18:22
Share0
Santa Marinella, il Centro Studi Aurhelio si interroga sulla passeggiata a mare

“Troviamo assolutamente controproducente vietare l’accesso a spazi ampi e privi di qualsiasi possibilità di veicolazione del virus come gli arenili”.

Santa Marinella – “Nella raffica delle ordinanze del Sindaco Tidei, anche contraddittorie indicazioni che impediscono la corretta fruibilità di spazi idonei al passaggio pedonale” – così in una nota il direttivo del Centro Studi Aurhelio.

“Dopo una opportuna considerazione dell’ordinanza del Sindaco che ha vietato l’accesso agli arenili e al mare in genere, oltre che alla Terrazza della Passeggiata a mare, riteniamo di insistere per farla revocare e risolvere un equivoco abissale.

Ferma restando, la corretta premura per evitare ed inibire, la possibilità di creare degli assembramenti troviamo assolutamente controproducente vietare l’accesso a spazi ampi e privi di qualsiasi possibilità di veicolazione del virus come gli arenili.

Ancor di più ciò vale per la Terrazza della passeggiata a mare che, non solo per la sua ampiezza, garantisce una corretta fruibilità pedonale ma è addirittura da preferire rispetto al marciapiede di dimensioni anguste sul lato opposto della strada.

Quest’ultimo andrebbe chiuso al passaggio pedonale, non il contrario! Tra l’altro, vi sono dal punto di vista logistico numerose contraddizioni nella gestione del traffico pedonale a causa delle barriere apposte ai due lati della stessa. Primariamente perché a metà della passeggiata si può accedere da davanti alla casetta rosa e poi sia dal lato Gigi Bar che dal lato Sirenetta, le persone meno agili sarebbero costrette a tornare indietro sui loro passi per preferire degli attraversamenti pedonali spesso forieri di incresciose situazioni.

Mille altri motivi imporrebbero di far revocare quella ordinanza che, per ovvie ragioni di spazio, abbiamo ridotto a quelle indicate. Ci auguriamo che il Sindaco prenda in esame le evidenze sin qui espresse e con un atto di coraggio, ripensi alle scelte affrettate sin qui fatte”.