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Polizia locale, la Cisl Roma Mare: “Fare gli screening sanitari prima dell’assalto balneare”

30 aprile 2020 | 12:52
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Polizia locale, la Cisl Roma Mare: “Fare gli screening sanitari prima dell’assalto balneare”

La Cisl scrive al comandante del Corpo di Polizia locale di Roma Capitale perché si attivi per accelerare le procedure degli screening sanitari. Allerta per la Fase 2

Ostia – La Cisl è preoccupata per i ritardi nell’effettuazione degli screening sanitari covid-19 a tutela della salute degli agenti di Polizia locale gruppo Roma X Mare in vista della fase 2 dell’epidemia e del prevedibile assalto balneare.

Sono Raffaele Paciocca (RSU CISL FP) e Andrea Venanzoni (Dirigente CISL FP) a farsi carico delle preoccupazioni dei colleghi. In una nota segnalano: “abbiamo ricevuto, nella data del 29 aprile, risposta formale da parte del dirigente della UO X Mare della polizia locale Dott. Stangoni alle nostre ultime diffide redatte a tutela della salute e della sicurezza del personale operante da tempo coinvolto in prima linea nei controlli per il contrasto alla diffusione del Covid-19”. Il gruppo Roma X Mare ha avuto la caserma “Calcioli” chiusa per quattro giorni per un caso di positività tra gli agenti (leggi qui).

Diamo merito al Dottor Stangoni – proseguono Paciocca e Venanzoni – di aver agito in un quadro emergenziale cercando di contemperare salute dei lavoratori e necessità di portare avanti il controllo del territorio, apprezzando soprattutto la decisione di far sottoporre a indagine epidemiologica decine di colleghi dopo il noto caso di positività riscontrato al Comando. Il dirigente si è fatto latore delle nostre richieste di estendere lo screening sanitario, la sanificazione di ambienti e veicoli, la adozione di protocolli operativi finalizzati alla piena messa in sicurezza di operatori e utenza con il Comando Generale a cui ha inoltrato nostre diffide e sua risposta. D’altronde in termini di normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro il soggetto giuridicamente responsabile è il comandante generale, qualificato come ‘datore di lavoro’.”

Siamo certi – osservano i rappresentanti Cisl della Polizia locale – che alla luce della enorme sensibilità dimostrata dal comandante generale Dott. Antonio Di Maggio, il quale sarebbe stato addirittura disposto a far effettuare detti controlli impegnando la sua stessa pensione (leggi qui), lo screening sanitario sul personale sarà effettuato sulla totalità degli appartenenti del Corpo, posto che il rischio contagio riguarda tanto personale interno quanto esterno, e in tempi velocissimi, vincendo qualunque potenziale impedimento di matrice burocratica. Non può sfuggire infatti come, con l’approssimarsi della bella stagione, la festività del Primo maggio e la attesa che la popolazione nutre per l’oggettivo allentamento delle misure di contenimento a partire dal 4 maggio, le strade vadano già ora riaffollandosi”.

Ne consegue – concludono Paciocca e Venanzoni – l’urgenza di effettuare detto screening al fine di dare contezza, al personale e alla cittadinanza tutta, di piena integrità sanitaria, visto il surplus di attività di vigilanza e controllo in questa delicatissima fase. La salute delle donne e degli uomini della polizia locale, autentici presidi contro la diffusione del virus, in questo frangente storico incarna a tutti gli effetti salute pubblica e come tale deve essere trattata, tutelata e conservata. Ci auguriamo infine che il nostro lavoro giuridico e mediatico di sensibilizzazione venga valutato per ciò che esso è: invito alla piena tutela, certo, ma anche riflessione sulla importanza istituzionale di personale troppo spesso negletto nelle sue specificità e nella sua rilevanza per la pacifica convivenza civile”.