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Termo-scanner, guanti e mascherine: le regole della Cei e del Viminale per i funerali

30 aprile 2020 | 17:34
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Termo-scanner, guanti e mascherine: le regole della Cei e del Viminale per i funerali

Le cerimonie dovranno essere circoscritte esclusivamente in un edificio di culto o all’aperto, svolgendosi comunque in un tempo contenuto

Roma – “Nel confronto con le istituzioni governative e il Comitato tecnico-scientifico, la Segreteria generale sta affrontando le condizioni con le quali, gradualmente, riprendere le celebrazioni con il popolo e le attività pastorali”.

Lo si legge nella nota complementare della Cei, a firma del segretario generale, mons. Stefano Russo, al testo del ministero dell’Interno sulla celebrazione delle esequie, dal 4 maggio, in cui vengono indicate alcune misure, “già condivise”, cui “ottemperare con cura, nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Sars-Cov-2”.

Le indicazioni della Cei per le esequie in tempo di coronavirus

Prima dell’accesso in chiesa dei partecipanti alle esequie funebri, sia garantita da un addetto alla sicurezza la misurazione della temperatura corporea, attraverso un termometro digitale o un termo-scanner. Questa disposizione è richiesta anche per le celebrazioni all’aperto. Venga bloccato l’accesso a chi risulti avere una temperatura corporea superiore ai 37,5°C.

Vista la possibilità di celebrare le esequie anche con la Santa Messa, nel momento della distribuzione della Comunione eucaristica si evitino spostamenti. Sia il celebrante a recarsi ai posti, dove i fedeli – al massimo quindici – sono disposti nel rispetto della distanza sanitaria.

Il sacerdote indossi la mascherina, avendo cura di coprirsi adeguatamente naso e bocca, e mantenga a sua volta un’adeguata distanza di sicurezza.

La distribuzione dell’Eucarestia avvenga dopo che il celebrante abbia curato l’igiene delle proprie mani; lo stesso abbia cura di offrire l’ostia porgendola sulle mani dei fedeli, senza venire a contatto fisico con esse.

Per quanto concerne la sanificazione, la chiesa sia igienizzata regolarmente, mediante pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica.

Al termine di ogni celebrazione si dovrà favorire il ricambio dell’aria.

Ove siano presenti spazi idonei, contigui alla chiesa, si prenda in considerazione la possibilità di celebrare le esequie all’aperto, con il rispetto delle distanze di sicurezza e delle altre indicazioni sopra disposte.

Si consideri anche l’ipotesi di celebrare le esequie funebri all’aperto nelle aree cimiteriali ove vi sia la possibilità di mantenere un adeguato distanziamento fisico.

La circolare del Viminale inviata ai Prefetti

Le cerimonie funebri, di nuovo consentite a partire dal 4 maggio, dovranno svolgersi seguendo una serie di misure anti Covid-19 che sono state specificate in una circolare ai prefetti del capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, adottata a seguito del quesito formulato al Viminale dalla Conferenza episcopale italiana.

Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile ha stabilito che possono partecipare alle cerimonie funebri al massimo 15 congiunti, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando protezioni personali e rispettando le regole sul distanziamento.

La circolare inviata ai prefetti specifica: che le cerimonie debbano essere circoscritte esclusivamente in un edificio di culto o in un luogo all’aperto, svolgendosi comunque in un tempo contenuto; che una volta terminato il funerale, i partecipanti dovranno allontanarsi evitando assembramenti e, soprattutto, cortei di accompagnamento del feretro; che tutti i riti previsti debbano comunque compiersi nel medesimo luogo in cui viene celebrata la cerimonia funebre; che, nel caso in cui venga celebrata la Messa, sia evitato il contatto fisico e lo scambio del segno della pace, in continuità con le disposizioni ecclesiastiche già emanate. Confermando infine la necessità per i partecipanti di indossare i dispositivi di protezione personale, la circolare richiama, in caso di celebrazione in un luogo chiuso, la necessità di assicurare che il locale garantisca una capienza adeguata al distanziamento e sia previamente sanificato.