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Spiges, Caif e Spi… il “tetris” di Parco Leonardo ancora senza soluzione

3 maggio 2020 | 08:00
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Spiges, Caif e Spi… il “tetris” di Parco Leonardo ancora senza soluzione

Convenzione, cessione delle aree, modalità di riparto. In attesa di sciogliere i nodi, il quartiere soffre

Fiumicino – Parco Leonardo è un Quartiere residenziale di Fiumicino, servito da tre Consorzi (Spi, Caif e Spiges), dei quali gli abitanti non hanno mai ricevuto informazione su natura, attività svolte, organizzazione, gestione, e costi. Di massima: SPI, con Convenzione con il Comune (prima Roma e poi Fiumicino) ha l’incarico dell’urbanizzazione e realizzazione di tutte le opere primarie e secondarie nell’area del Quartiere, CAIF, ha l’incarico di realizzare e gestire le opere primarie di idraulica (rete fognaria e suoi collettori, impianti di depurazione e vasche di laminazione), SPIGES, ha l’incarico di curare la manutenzione e gestione della generalità delle opere e degli impianti di urbanizzazione, e dei servizi, e altri compiti ritenuti idonei per il miglior sviluppo e la valorizzazione del Comprensorio, e dei vari Comparti che lo compongono.

Molti abitanti di Parco Leonardo non distinguono il Consorzio Spiges da una Comunione. La Comunione di beni, o Supercondominio, molti l’hanno sotto casa nelle aree comuni ad alcuni Condomini e, sanno di cosa si parla. Dello Spiges sanno che devono pagare quote per servizi che non conoscono, e che vi sono cause in corso, di cui pagano le spese legali.

Il “mistero” del consorzio Spiges

Infatti, il Consorzio Spiges non si è mai presentato ai suoi consorziati, non ha mai inviato una brochure, ma neanche una lettera; ha inviato note di addebito ai Condomini, equiparandosi ai Consorzi dell’Olgiata o di Terre dei Consoli, ambedue con accesso controllato.  Questa mancanza di trasparenza è la maggiore responsabile del contenzioso in atto dal 2008, alla notizia dell’invio ai consorziati di addebiti per gli anni dal 2003 al 2008, senza alcuna spiegazione.

Sono partite azioni legali (alcune su consigli interessati di avvocati), che in parte durano ancora, e hanno causato il tracollo finanziario del Consorzio che, da anni, presenta un bilancio con rilevanti spese legali (addebitate agli stessi consorziati, promotori del contenzioso).

La gestione del Consorzio è ridotta ai minimi termini, affidata a dipendenti del costruttore, dirigenti che gestiscono questo incarico negli avanzi di tempo che restano dalle altre attività loro affidate all’interno del Gruppo, e dai tre figli di Leonardo Caltagirone che hanno preso in mano l’azienda di famiglia.

Aggiungere a questo quadro la, fin qui, discutibile gestione del Centro Commerciale, è solo un’evidenza della difficoltà di risalita che anche il Consorzio Spiges dovrà affrontare per rispettare la sua missione.

Parco Leonardo, il primo progetto e l’opera finale

Alcune difficoltà possiamo farle risalire al primo progetto di Parco Leonardo.Leonardo Caltagirone desiderava realizzare un’opera avveniristica, alla quale dare il suo nome. Dopo il 1985, fu dato incarico all’architetto catalano Ricardo Bofill, che progettò un comprensorio totalmente pedonalizzato, con le auto che si muovevano nelle aree periferiche e parcheggiate nel sottosuolo.  Gli immobili avevano pochi piani fuori terra e il comprensorio si estendeva quasi fino al Porto di Traiano. Il progetto era pre-operativo, completo dei documenti per la gestione tecnico/amministrativa e dei servizi.

Il Comune all’epoca non approvò quel progetto, probabilmente per invasione dei coni di decollo e atterraggio dell’aeroporto di Fiumicino.  Ed è stato totalmente ripensato: i comprensori sono due, Pleiadi e Parco Leonardo, i volumi degli immobili sono aumentati in modo significativo, a scapito del verde pubblico e delle aree dedicate allo sport, e i documenti di gestione non sono stati modificati ma, in alcuni casi, non tengono conto dei cambiamenti di progetto (vedi Statuto del Consorzio Spiges).

La convenzione e la cessione delle aree

La Convenzione in atto stabilisce che tutte le opere primarie e secondarie completate, dopo il collaudo tecnico, siano cedute a titolo gratuito al Comune, che ne curi la manutenzione ordinaria e straordinaria. Con il primo progetto, erano le aree periferiche da cedere al Comune, con le scuole, mentre l’area abitabile restava alla gestione del Consorzio Spiges.

Con l’attuale progetto, ancora in corso d’opera, le aree da cedere seguono il completamento di tutte le opere dei diversi comparti, creando per anni disparità di fruizione dei servizi tra gli abitanti: parte in carico al Comune e parte al Consorzio. Il Comparto di Pleiadi, dopo il completamento della scuola materna e delle scuole elementari e medie, è stato ceduto dall’8 agosto 2008 al Comune di Fiumicino che, da quella data ne cura l’illuminazione delle strade e la manutenzione, oltre al verde pubblico, alla rete fognaria, ai marciapiedi e a quant’altro di sua competenza, nell’intero Comparto.

Le modalità di riparto

Grazie a questa cessione di servizi (ora pubblici), è ragionevole stimare che il Consorzio Spiges abbia ottenuto una riduzione del 30% degli oneri per manutenzioni dell’intera area consortile, e il Comparto di Pleiadi si aspettava, dall’agosto 2008, di pagare le sole imposte comunali, in cambio di una riduzione parziale degli oneri consortili (fermo restando l’obbligo di partecipare alle spese generali di gestione). Il Consorzio, invece, ad oggi continua ad addebitare i costi residui di manutenzione, illuminazione strade, etc., su tutti i consorziati, ivi compresi quelli che non usufruiscono più tali servizi.

Ogni tentativo fatto per correggere questa modalità di riparto è fallito, e di fatto, ha creato una sperequazione fra i consorziati, con i proprietari di Pleiadi che, da dodici anni, pagano parte dei costi per manutenzioni in altri comparti. Alcuni dirigenti del Consorzio hanno giustificato questa ripartizione dei costi, con quella dell’Olgiata, ove tutti i proprietari pagano le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, anche se non giocano a golf.

Lo Statuto del Consorzio

Il problema nasce dall’applicazione dello Statuto del Consorzio che, nella tabella di ripartizione degli oneri non prevede differenziazione tra aree cedute al Comune e aree gestite dal Consorzio (perché nel progetto dell’arch. Bofill non era un caso ipotizzabile). Da oltre 10 anni, alcuni consorziati suggeriscono al CdA del Consorzio di fare alcune modifiche allo Statuto, comprese quelle previste dalla L. 200/12, e dal Codice Civile per la gestione dei Supercondomini e, quindi, di un Consorzio di urbanizzazione.

Salvo aggiornamenti di legge (L. 200/12), o carenze originali, lo Statuto del Consorzio Spiges sarebbe già predisposto per una gestione più aderente alle realtà esistenti e alla diligenza del buon padre di famiglia, se solo vi fosse una disposizione degli Amministratori ad ascoltare le istanze dei consorziati e una sufficiente autorità per darvi seguito.

Chiariamo bene un fatto: il Consorzio Spiges è necessario a Parco Leonardo, se gestito con le dovute competenze. Parco Leonardo è una comunità di oltre 7.000 persone, destinata a raddoppiare il numero dei suoi abitanti e, come tale, ha necessità di un Consorzio per la corretta gestione dei molteplici servizi di cui abbisogna, e della medesima necessità ha bisogno, anche, il Centro commerciale, per una indispensabile rinascita con la nuova proprietà, e così tutta l’area delle piazze con le attività economiche mai avviate.

L’Assemblea ordinaria

E’ auspicabile che l’Assemblea ordinaria del 2020, anche con la presenza di Rappresentanti dei proprietari, possa avviare quel cambiamento di gestione auspicato da tutti, che consenta al Consorzio Spiges di realizzare la missione per la quale è stato immaginato e costituito.
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