IL PREMIO

“Punta sacra”, l’Idroscalo di Ostia narrato tra arte e fenomeno sociale

5 maggio 2020 | 12:20
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Il docufim “Punta sacra” di Francesca Mazzoleni racconta il villaggio romano alla foce del Tevere tra disagio sociale e resilienza. Premiato al festival internazionale “Vision du reel”

Ostia – La realtà sociale dell’Idroscalo emblema internazionale di resilienza e di lotta per i propri diritti. Uno spaccato trattato con sensibilità e arte da Francesca Mazzoleni nel docufilm “Punta Sacra” che ha vinto un premio importante ad un festival internazionale.

A “Punta Sacra” è stato attribuito il premio “Sesterce d’Or La Mobilière”  come miglior film a Visions du Réel, uno dei più importanti festival internazionali dedicati al genere documentario che ha sede a Nyon in Svizzera. Prodotto da Morel Film con Patroclo Film per la regia di Francesca Mazzoleni, distribuito internazionalmente da True Colours, era l’unico film italiano in concorso.

Il docufilm racconta la vita della comunità dell’Idroscalo di Ostia, composta attualmente da circa 500 famiglie. Su tutte, primeggia la figura di Franca Vannini, a capo di una famiglia completamente al femminile, narratrice e motore delle storie che rendono vivo quel lembo di terra. Un racconto fra realismo e proiezioni nell’immaginario, fra nostalgia ed inevitabile pragmatismo. E un desiderio su tutto: poter continuare a vivere in quel luogo, che per loro è casa.

Così la giuria ha motivato l’assegnazione del premio: “Gli ultimi rappresentanti di una comunità resiliente che ha costruito le proprie case dal nulla. Madri e figli che vivono in una terra di nessuno, un universo al femminile alla ricerca della felicità di fronte al mare al quale sente di appartenere, afferma il proprio diritto di vivere in un luogo abbandonato che tuttavia ama profondamente. Una popolazione lacerata tra il desiderio di cambiare, di andare oltre, e la necessità di resistere lì dov’è, affermando con orgoglio la propria identità: combattenti post-romantici in un avamposto dimenticato”.

Franca Vannini, la combattiva “capo-tribù” dell’Idroscalo

Come racconta dettagliatamente il volume “Ostia set naturale” del giornalista Giulio Mancini (lo trovi qui), l’Idroscalo di Ostia è stato fonte d’ispirazione per molti registi italiani, a partire da Federico Fellini, Ettore Scola, Nanni Moretti. E qui, per un tragico destino, ha trovato la morte Pier Paolo Pasolini (qui il libro testimonianza).

Soddisfazione da parte della regista Francesca Mazzoleni. “Sono felicissima della vittoria di questo premio e dell’esperienza a Visions du Réel, in una delle prime edizioni di festival online in questo periodo così complesso per la nostra arte e per la nostra industria. Punta Sacra è un film che parla di resistenza, di lotta per i propri diritti, per la casa e per la difesa della propria appartenenza, in un pezzetto di terra che sta a pochi chilometri dal centro della città in cui vivo”.

Tre delle giovanissime residenti dell’Idroscalo, protagoniste del docufilm “Punta Sacra”

Abbiamo fatto questo film in 12 persone – prosegue la regista – scoprendo ogni giorno che tipo di racconto avremmo avuto davanti, con curiosità e impegno enorme. Siamo diventati tutti parte integrante della grande famiglia dell’Idroscalo di Ostia che ci ha accolto. Grazie a Franca Vannini, tra le protagoniste del documentario, per averci dato per prima fiducia, e grazie a tutte le famiglie e le donne che da anni sono in prima linea, affrontando una battaglia non violenta, ma portata avanti con dignità, coscienza e autoironia. Spero che Punta Sacra sia un’occasione di maggiore ascolto e conoscenza per questa comunità, come per altre resistenze simili nel mondo. Perché troppe scelte sono state fatte sulle persone e sulle terre senza conoscerne le loro vere storie. Auguro a tutte le 500 famiglie dell’Idroscalo un futuro più sereno e altre centinaia delle loro amate feste.”