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Ciclabile Fiumicino-Focene, Fdi: “Pista impraticabile ‘divorata’ dalla vegetazione”

6 maggio 2020 | 16:42
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Petrarca: “Durante la quarantena si doveva intervenire per mettere in sicurezza e ripulire la ciclabile ma non è stato fatto”

Fiumicino – “Si dice che un domani la natura prenderà il sopravvento sulle costruzioni dell’uomo. Ma a quanto pare ha già iniziato, viste le condizioni in cui versa la ciclabile di Fiumicino. Parliamo dell’importante tratto di pista che da Fiumicino porta a Focene nord fiancheggiando l’aeroporto, che proprio per la vicinanza al centro abitato vede ogni giorno la presenza di tantissimi ciclisti, runners, passeggiatori e famiglie. E ci sono le condizioni perché questo avvenga in piena sicurezza? No“.

E’ la denuncia di Giada Petrarca, presidente del Circolo Fratelli d’Italia di Fiumicino “4 Aprile 1992” , che prosegue: “È vergognoso e indecoroso il modo con cui l’Amministrazione comunale provvede alla manutenzione di questa pista, tanto declamata e pubblicizzata in fase di inaugurazione quanto dimenticata il giorno dopo. Il solito spot.

Ogni anno la vegetazione spontanea presente ai lati della ciclabile cresce in maniera naturale senza controllo, danneggiando e sporcando il fondo e restringendo in maniera importante lo spazio d’uso della stessa, con tratti dove si passa solamente in fila indiana.

Ma quest’anno è particolare, perché stiamo uscendo da una quarantena, ben sette settimane con la gente chiusa in casa e la città vuota. Si poteva e doveva fare molto: dagli interventi sulle grandi infrastrutture agli interventi minori, come pulire la pista ciclabile. E invece non si è fatto nulla!

Insieme all’aspetto del decoro urbano dobbiamo considerare anche quello della pericolosità e della percorribilità della ciclabile, che si trova in condizioni indegne. Oltre ad essere ricettacolo di animali di ogni genere, espone a possibili cadute tutti i ciclisti che la percorrono, obbligandoli a fare lo slalom tra gli spazi rimasti ‘aperti’ e le nutrie che la attraversano. In queste condizioni una foratura alle gomme è il minimo che può capitare.

Bastava organizzarsi a fine aprile, primi di maggio, quando già si sapeva che la fase 2 sarebbe iniziata il 4 maggio, bastava un minimo di impegno per far trovare alle famiglie una ciclabile pulita ed accettabile, ma soprattutto percorribile! Sarebbe stato un bel regalo, una forma di rispetto per i cittadini ma questo non è avvenuto”.

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