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Ladispoli, cinquant’anni da comune autonomo e oltre duemila di storia

6 maggio 2020 | 00:01
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Ladispoli, cinquant’anni da comune autonomo e oltre duemila di storia

Come l’antico porto di Alsium divenne Castrum Pali e, infine, la città del principe Ladislao Odescalchi: un viaggio nel passato di una delle più antiche realtà cittadine del litorale romano, divenuta comune autonomo nel 1970

Ladispoli – Il 6 maggio 1970 la città di Ladispoli divenne ufficialmente un comune autonomo, rendendosi indipendente dalla vicina Cerveteri. Oggi, esattamente cinquant’anni più tardi, ne ricostruiamo le vicende storiche: dagli Etruschi a Ladislao Odescalchi, Ladispoli può infatti vantare un posto di assoluto rilievo fra le città più antiche e importanti del litorale.

Il porto di Alsium

Ma partiamo dall’inizio. L’attuale Ladispoli sorge sul vecchio porto di Alsium, uno dei tre porti – insieme a Punicum (Santa Marinella) e Pyrgi (Santa Severa) – della città etrusca di Cerveteri. Nel 272 a.C., però, i Romani si appropriarono di metà del territorio cervetrano dell’epoca, rendendo Alsium una località di villeggiatura, meta di innumerevoli e facoltosi cittadini romani (fra i quali si dice vi fossero persino Pompeo e, stando a quanto riportato da Cicerone, il grande Giulio Cesare).

L’ultima testimonianza letteraria di età classica della città di Ladispoli risale al 416 d.C., quando Rutilio Namanziano raccontò delle lussuose ville sul mare che, nonostante le difficoltà che l’impero dovette affrontare nel V secolo d.C., erano ancora molto frequentate. Un secolo più tardi, però, le guerre greco-gotiche non risparmiarono neppure Alsium: fu allora che i Goti, guidati dal re Totila, sottomisero e rasero al suolo la città.

Il Castrum Pali

Dell’odierna Ladispoli non si ebbero più notizie sino al 1200: è in un documento genovese dell’epoca, infatti, che si fa cenno ad un certo Castrum Pali (forse derivato dalla palude – palus, appunto – che circondava l’area), ovvero ad un insediamento fortificato che sarebbe stato successivamente convertito in castello (utilizzando, tra l’altro, anche alcuni resti archeologici dell’antico porto di Alsium).

Nel castello soggiornarono, nel corso dei secoli, personaggi di nobilissimo lignaggio ed immensa fama: da Franciotto Orsini a Papa Alessandro VI Borgia, da Felice Orsini Della Rovere ai papi Paolo III e Sisto V. Il castello di Palo, divenuto feudo degli Orsini, fu poi acquistato nel 1963 dagli Odescalchi cui tornò – dopo esser stato ceduto al duca Grillo di Genova e, poi, al marchese Carlo Loffredo di Treviso – solo nel 1870.

Nel 1884, Livio Odescalchi donò il possedimento al suo secondogenito, Ladislao, che prese residenza nel castello. Il principe Ladislao decise, allora, di sbarazzarsi degli abitanti di Palo e dei villeggianti che, ogni anno, si riversavano nell’area distruggendone le abitazioni: nel 1888, quindi, fondò la città di Ladispoli (che da lui prese il nome) e pose la prima pietra della sua storia cittadina lottizzando la striscia di terreno tra i torrenti Vaccina e Sanguinara.
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