Ponza, D’amico: “FdI darà il suo contributo al tavolo tecnico per la ripresa, ecco le nostre proposte”

7 maggio 2020 | 18:07
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Ponza, D’amico: “FdI darà il suo contributo al tavolo tecnico per la ripresa, ecco le nostre proposte”

D’Amico: “Nonostante la volontà di un confronto particolareggiato con i Comuni delle Isole, la Regione ha chiaramente dimostrato di mettere in secondo piano le nostre esigenze.”

Ponza – Una Ponza apparentemente divisa, tra la voglia di ripartire – ricordiamo che lo scorso 4 maggio, in tutta Italia, ha preso il via la fase 2 dell’emergenza Coronavirus – e una sorta di stasi politica, in cui si trova la maggioranza, targata Ferraiuolo.

Ma, nonostante l’aria non troppo serena, Danilo D’Amico, portavoce di FdI sull’isola lunata rassicura: “Nel momento più difficile degli ultimi anni, e nonostante i ripetuti e continui dinieghi, daremo il nostro contributo al tavolo tecnico, fortemente voluto dalle associazioni di categoria isolane. Ci sembra doveroso sottolinearlo onde fugare ogni dubbio.”

Un contributo che vuole essere fattivo, tant’è che, per affrontare punto su punto tutte le proposte presentate dalle varie associazioni di categoria, Confcommercio in primis, D’Amico fa sapere di aver tenuto un lungo confronto telefonico, durato fino a tarda notte, dopo il quale “abbiamo convenuto che, nonostante i dubbi, molte di quelle proposte sono da noi condivise e alcune anche già precedentemente da noi recapitate al Comune.”

Certo, sottolinea D’Amico, resta la delusione per l’atteggiamento tenuto dall’Amministrazione, che non ha preso posizioni nette per dare certezze alle Associazioni di categoria, “ma – rassicura – noi faremo la nostra parte affinché La Casa dei Ponzesi prenda una posizione. Questo anche in Regione.”

D’Amico: “La Regione mette in secondo piano le esigenze delle isole”

Un’attacco, D’Amico non lo risparmia neppure alla Regione, sottolineando: “Nonostante la volontà di un confronto particolareggiato con i Comuni delle Isole, la Pisana ha chiaramente dimostrato di mettere in secondo piano le nostre esigenze.

In primis, con la proposta che vieta il turismo nautico oltre le 6 miglia dalla costa. In un sol colpo metterebbero in ginocchio il nostro comparto nautico, favorendo quello dei Comuni in terraferma. Noi – prosegue D’Amico – ci opporremo in Regione, resta ovvio. Così come favoriremo la presa in considerazione delle proposte che possano sostenere il nostro indotto turistico.

Anche se l’Amministrazione non ci ha incoraggiato, annunciando proposte assurde come le sentinelle delle spiagge.  “L’unica proposta valida avanzata è quella di aumentare il contributo di sbarco. L’aumento di gettito fiscale che ne deriverebbe, infatti, potrebbe farci sostenere i costi di gestione e sicurezza durante questa estate di passaggio, senza correre il rischio di scoraggiare i nostri visitatori.

Il piano presentato è molto articolato e, sebbene su qualche punto ci sia molto da lavorare non solo per verificarne la fattibilità ma anche per ottenerne l’approvazione, va a sposarsi con le nostre proposte già depositate.”

D’Amico: “Ecco le nostre proposte”

Poi, D’Amico passa ad illustrare quelle che sono le proposte di FdI per Ponza, proposte che riguardano sia l’economia che la salute e l’ordine pubblico.

“In primo luogo – evidenzia D’Amico – partiremo dal rilancio della nostra economia, proponendo la tipizzazione.  Ovvero, differenziando tra attività che lavorano con il turismo annuale e quelle invece che vivono solo di turismo stagionale, oltre naturalmente a differenziare le aziende che hanno un indotto turistico diretto (che avrebbero un danno diretto dalla chiusura) a fronte di coloro che hanno un indotto turistico indiretto, che deriva dalla produttività delle aziende turistiche.

Perché questo? Perché le attività che hanno un indotto diretto dal turismo difficilmente possono essere riconvertite in altro. Ad esempio, se quest’anno le spiagge rimangono chiuse al pubblico sei chiuso punto e basta, invece, se vendi ombrelloni e sedie che da domani puoi riconvertire, sarà difficile, ma non devi necessariamente rimanere chiuso e, quindi, i fondi saranno utilizzati per il sostentamento e non la chiusura.”

E ancora: “Su questa scia proponiamo la zonizzazione. Ovvero, differenzieremo le aree di facile fruibilità turistica a fronte delle aree a minore fruibilità turistica. Esempio, le spiagge dei litorali sono a prescindere raggiungibili quando si vuole, mentre le isole minori sono legate al mare e alla durata della traversata, oltre ai futuri scenari che si apriranno a tutela della salute pubblica sulle navi che non saranno di facile risoluzione.

Per questo, bisognerebbe chiedere alle regioni o allo stato che vengano aumentate le sovvenzioni per i trasporti sia locali che marittimi per collegare le piccole isole con relativo aumento delle corse, per un semplice motivo: le navi non sono attrezzate per far stare comode le persone, ma per portarne il più possibile, quindi, ci sta che un mezzo come il Quirino o il Tetide non possano portare a pieno carico di persone non più di 200 persone a fronte dei 600 che può portare in estate. E stessa cosa con gli aliscafi, che ridurranno la portata dei passeggeri di almeno 2 terzi.”

Per quanto riguarda, invece, le proposte in materia di salute e ordine pubblico, per noi, la prima cosa da fare è stanziare fondi speciali per avere presidi permanenti agli imbarchi delle navi con i misuratori di temperatura per il controllo dei passeggeri diretti a Ponza, con relativa sanificazione giornaliera delle navi.

Stanziamento di fondi speciali per la presenza sull’isola di un presidio sanitario attrezzato per la presa in custodia di positivi da coronavirus non residenti è, quindi, da tenere in custodia fino al trasporto in sicurezza alla propria città o, a seconda delle condizioni, all’ospedale di riferimento. Stanziamento di fondi speciali per avere un presidio di polizia sull’isola, oltre naturalmente al rafforzamento delle forze dell’ordine, nella fattispecie carabinieri e Guardia di Finanza.

Stanziamento di fondi speciali per poter triplicare il numero dei Vigili stagionali, per un controllo più capillare del territorio.  Con obbligo di coordinamento di tutte le forze dell’ordine mediante la realizzazione di un comando unificato interforze per tutta l’estate. Il COC (Centro Operarivo Comunale), di cui scrivevo già in data 10 Marzo, è lo strumento migliore.”

Poi D’Amico conclude: “Ponza viene prima di tutto e noi, stando da sempre in prima linea, faremo la nostra parte anche adesso. In un’operazione chirurgica non vi è spazio per i dubbi. Bisogna agire o il paziente muore. Il paziente è Ponza e io personalmente non ho dubbi: agiremo in suo supporto.”

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