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Ostia, spiagge libere ai concessionari balneari: il M5S in crisi d’ identità

L’amministrazione municipale si prepara a chiudere l’accordo con i balneari: gestione delle spiagge libere in cambio dei controlli sul distanziamento sociale e dei servizi igienici. La denuncia della Lega

Ostia – Alla fine da che volevano dimezzare le concessioni degli stabilimenti balneari da trasformare in spiagge libere, questa amministrazione sta lavorando per fare l’esatto contrario: le spiagge libere saranno affidate ai concessionari privati.

Il M5S è vicino alla resa: l’incapacità di gestire come ente pubblico la spinosa questione del distanziamento sociale fin sulla battigia, sta orientando l’amministrazione municipale e quella capitolina verso l’affidamento ai privati. Un atteggiamento che, a dire il vero, è condiviso anche dal Pd regionale che nella cabina di regia di giovedì scorso ha prefigurato questo scenario (leggi qui).

Pd e M5S alleati al governo nazionale, dunque, portano anche in ambito marittimo l’univocità di vedute. La battaglia sul lungomuro (leggi qui), ovvero sulla necessità di rimuovere le barriere fisiche tra lungomare e spiaggia, e quella sul ridimensionamento degli arenili in concessione a vantaggio di quelli pubblici, sancito nel sacro PUA (Piano di utilizzazione degli arenili elaborato da Risorse per Roma su accordo Pd-M5S), possono aspettare.

L’intesa è a un passo dalla sottoscrizione: martedì 12 maggio, ore 16,00, in X Municipio è previsto l’incontro conclusivo tra balneari e amministrazione locale, presente il “proconsole” Paolo Ferrara, prima che venga sottoposta alla firma di Virginia Raggi l’ordinanza di disciplina delle attività balneari estate 2020.

Cosa succederà? Secondo le indiscrezioni che trapelano dalla ferrea cortina di silenzio adottata contemporaneamente da balneari e M5S, a occuparsi delle spiagge libere saranno i gestori degli stabilimenti confinanti che saranno autorizzati a posizionarvi i loro ombrelloni e i loro lettini. In cambio i balneari dovranno assicurare la disponibilità a controllare con il proprio personale il rispetto delle prevedibili norme igieniche anti-contagio: distanziamento, igienizzazione dei gabinetti e delle docce, servizi di ristoro serviti all’ombrellone o, comunque, rigorosamente da asporto. Altri accordi non detti, però, potrebbero entrare in ballo, come ad esempio l’immediata firma dei rinnovi delle concessioni fino al 2033 come preconizzato dal ministro Franceschini (leggi qui).

La mappa delle spiagge libere sottoposte a regime “speciale” misto pubblico-privato è la seguente: Campeggio di lungomare Amerigo Vespucci (divisa tra La bonaccia e il Bungalow), Canale dei Pescatori sponda sinistra (divieto di balneazione, controlli La Vecchia Pineta), Canale dei Pescatori sponda destra (divieto di balneazione, controlli Lega Navale), ex Spiaggetta (piazza Sirio, divista tra Belsito e Delfino), ex Cajenne (lungomare P. Toscanelli, La conchiglia), ex Faber Beach (lungomare P.Toscanelli, divisa tra Village e Aneme e Core), ex Panama beach (piazza Scipione l’Africano, Aneme e Core).

Resta da risolvere la spinosa questione delle più estese spiagge libere. A Capocotta il compito dei controlli verrebbe demandato al Consorzio Cinquespiagge. Al contrario, non si sa come affrontare servizi igienici e controlli su Castelporziano e sull’arenile di lungomare Duca degli Abruzzi (bagni chimici già appaltati). Tanto più che quest’anno il bando dei marinai di salvataggio “in appalto”, non è stato ancora lanciato, in vista di una possibile convenzione con la Federazione Italiana Nuoto Sezione Salvamento. L’intesa potrebbe essere rivista, in ragione delle gravi responsabilità oltre che per i pericoli per la salute comportati dal rischio contagio.

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In quanto ai tempi, ancora non è stato stabilito quando l’attività balneare potrà essere autorizzata. Negli incontri in municipio con i balneari qualcuno ha ipotizzato il 25 maggio come possibile via libera. Paolo Ferrara in una dichiarazione stampa ha fissato lo start per il 15 giugno (leggi qui). Riteniamo verosimile che l’amministrazione per ragioni di ordine pubblico, sentito anche il Prefetto di Roma, voglia procedere con l’apertura non prima del 2 giugno.

LE REAZIONI DELLA LEGA

Contro questo rischio di privatizzazione delle spiagge libere, che potrebbe generare anche tensioni con quei bagnanti che intendono portare ombrelloni e sdraio da casa, si è espressa con nettezza la Lega del X Municipio. “Apprendiamo dalla stampa che è al vaglio l’ipotesi di affidare la gestione delle spiagge libere ai balneari – dichiarano Monica Picca capogruppo Lega Salvini Premier X Municipio Davide Peli delegato  di Roma e provincia per lo sviluppo del litorale Lega – Quegli stessi balneari demonizzati durante l’elaborazione del PUA, ora servono all’amministrazione per sopperire alle proprie mancanze. Noi Lega X Municipio ci diciamo da subito contrari a qualsiasi tipo di accordo fra balneari e amministrazione e porteremo avanti questa linea nell’eventualità che tale prospettiva si concretizzi. Le spiagge libere devono rimanere libere e l’amministrazione non può fare il bello e cattivo tempo a seconda dei propri bisogni. Posto che i balneari debbano esser messi in condizione di riaprire al meglio, e il prima possibile, riteniamo che le istituzioni abbiano il dovere di mettersi nella condizione di poter offrire i servizi essenziali e di garantire quindi l’accesso alle spiagge grazie alle proprie risorse, facendo affidamento a tutti gli strumenti che fanno capo alla trasparenza, tanto osannata dai 5 stelle”.

Una prospettiva dall’altro dell’ipotesi di distanziamento sulla spiaggia: 4 metri tra il sostegno degli ombrelloni e 2 metri tra i lettini

PROVE DI DISTANZA TRA OMBRELLONI

Questa mattina ad uso delle telecamere presso lo stabilimento “Battistini” si è proceduto ad una simulazione di distanziamento tra i diversi accesso balneari. I concessionari propongono che tra il sostegno di un ombrellone e l’altro siano sufficienti 4 metri di distanza, che si riducono a due metri tra i lettini sottostanti.

Foto di copertina di Emanuele Valeri