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Pescatori “cacciati” dagli scogli a Fiumicino. La replica: “Eravamo a 6 metri l’uno dall’altro”

L'appello al Sindaco: “Il distanziamento sociale viene rispettato, fateci tornare a vivere e pescare, uno svago salutare e innocuo".

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Fiumicino – Era già accaduto ieri sul Porto Canale, oggi la scena si è replicata sugli scogli di Fiumicino. I pescatori, con la loro seggiolina e il loro cestino, sono stati fatti sgomberare dalla Polizia locale.

La cosa ha provocato polemiche, in quanto le motivazioni che hanno portato allo sgombero sono contestate dai pescatori. In primis il concetto di arenile (per il quale il Sindaco ha emesso tempo fa un’ordinanza di interdizione, ancora valida), che i pescatori affermano non poter essere assimilato agli scogli.

In secondo luogo sul concetto di “assembramento”, motivazione ufficiale per la quale sono stati costretti a sloggiare e tornare alle proprie abitazioni. Dalla foto che mostriamo, infatti, si evince una distanza di oltre 6 metri (misurabile con moderne tecnologie anche dalla foto stessa) tra un pescatore e l’altro, il che fa apparire quantomeno forzato il concetto di assembramento.

Ricordiamo che in assenza di attività fisica, il limite imposto dal distanziamento sociale è di un metro, che sale da 2 a 5 a seconda del tipo di attività svolta. Nel caso dei pescatori di Fiumicino siamo oltre i 6 metri di distanziamento, dunque in teoria fuori dai divieti.

Resta il dubbio se considerare o meno gli scogli come “arenile”, ed è questo – come detto – un altro elemento di confusione.

In ultimo un chiarimento su via Torre Clementina. Il molo sul quale spesso vediamo i pescatori, in realtà sarebbe classificato come molo portuale, visto che il Porto canale è un porto fluviale di prima classe (per la precisione 2^ categoria 1^ classe, commerciale). Come tale, non potrebbe ospitare alcun tipo di pesca, anche se la presenza negli anni dei pescatori £della domenica” non solo non ha mai creato fastidi ma anzi è diventata un turistico arredo del lungocanale.

I pescatori sono andati via dopo le sollecitazioni della polizia locale, ma si chiedono: “che male facciamo se singolarmente ci posizioniamo a 6 metri di distanza? D’altronde è noto che il pescatore non ama avere troppo vicino a sé altri colleghi”.

Infine la sollecitazione al Sindaco: “Il distanziamento sociale viene rispettato, fateci tornare a vivere e pescare, uno svago salutare e innocuo. La gente ha bisogno di tornare a rivivere la quotidianità”.
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