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Ostia: “Non venite al Pronto soccorso se avete febbre, tosse e dispnea”

Il “Grassi” è tornato ospedale covid free e l’invito dei medici di pronto soccorso, in caso di sintomi sospetti, è quello di chiamare il medico di famiglia o la Guardia medica per evitare di attivare contagi

Ostia – “Se avete febbre, tosse e dispnea, non venite al pronto soccorso ma chiamate il vostro medico di famiglia o la Guardia Medica: gli accessi di possibili positivi al covid al Grassi rischiano di creare grossi problemi di contagio”. Anche perchè si sta verificando un assalto alle cure d’emergenza molto preoccupante, spiegato in questo articolo.

E’ accorato l’appello dei medici del Pronto soccorso del Grassi. La struttura sanitaria di Ostia è tornata covid free (leggi qui) e ciò significa che da un paio di settimane non accoglie più nuovi pazienti sospetti.  In realtà, sono ancora ricoverate quattro pazienti positive provenienti dalla casa per anziani delle suore cappuccine di Acilia (leggi qui) ma sono in isolamento nell’apposito reparto allestito alle dipendenze del Pronto soccorso. Si aspetta di liberare tutti quei posti per riprendere anche in quella zona attività legate alle emergenze non infettive.

Negli ultimi giorni diverse persone si sono presentate al pronto soccorso con sintomatologia sospetta. Fortunatamente l’esame sierologico fatto in house ha escluso per tutti la diagnosi di covid-19. Però, per ciascuno di quei pazienti si è dovuta attuare la speciale procedura di isolamento e di successiva sanificazione, sottraendo risorse e spazi alla normale attività del reparto.

La raccomandazione che viene rivolta, così, ai pazienti è la stessa del periodo iniziale dell’epidemia: “In caso di sintomi quale tosse insistente, dispnea e febbre elevata, dovete chiamare il medico di famiglia o, in alternativa, la guardia medica”. “Non venite al pronto soccorso – insistono i sanitari – rischiereste, in caso di positività di ‘sporcare’ il percorso e, soprattutto, di non risolvere tempestivamente il problema che solo i covid-19 hospital come lo Spallanzani sono specializzati a trattare in questa fase”.

E’ comprensibile come, in caso di presenza di un paziente che risulterà positivo, si rischi non solo di contagiare i presenti ma anche di di fermare le attività in attesa di sanificazione.