La ricorrenza |
Focus
/

12 maggio, Giornata Internazionale dell’Infermiere: per celebrare i professionisti della salute

11 maggio 2020 | 16:00
Share0
12 maggio, Giornata Internazionale dell’Infermiere: per celebrare i professionisti della salute

Anno mondiale dell’Infermiere e dell’Ostretica designato dall’Oms. La storia e tutte le iniziative per celebrare una delle professioni più belle del mondo

Nell’anno mondiale dell’Infermiere e dell’Ostretica designato dall’Oms e del bicentenario della nascita di Florence Nightingale, madre dell’Infermieristica moderna, si celebra oggi, 12 maggio, la giornata mondiale dell’infermiere. Professione ancora più strategica per la società in questi tempi di coronavirus, professione i cui componenti vengono definiti adesso non a caso eroi.

“L’infermieristica non è semplicemente tecnica, ma un sapere che coinvolge anima, mente e immaginazione” – scrisse Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne.

Gli infermieri nella pandemia di Covid-19 hanno svolto e stanno tuttora svolgendo un ruolo fondamentale dal punto di vista professionale ma soprattutto umanitario. Nessuno di loro si è tirato indietro dal soccorrere e assistere le persone nel momento del bisogno sostenendo fatica, stress e isolamento sociale oltre al rischio della propria salute e in alcuni casi della vita.

Gli infermieri ci sono. Lo sanno i cittadini che li riconoscono, in questo periodo di emergenza sanitaria, come unici compagni nei loro momenti di bisogno, sia dal punto di vista clinico che umano, perché per gli infermieri, come recita il Codice deontologico, “il tempo di relazione è tempo di cura”. Lo hanno dimostrato e lo stanno dimostrando, nonostante le necessarie tute di contenimento e i tripli guanti di lattice di protezione.

Gli infermieri ci sono. Lo sanno le istituzioni, che ne chiedono l’intervento nelle situazioni più gravi, rendendosi finalmente conto della carenza che la Fnopi (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche) ormai denuncia da anni e che l’Oms a livello mondiale ancora quantifica in almeno 6 milioni di unità. In Italia, ne occorrono 53mila, di cui gran parte sul territorio come infermieri di famiglia/comunità, per una vera assistenza a misura di cittadino.

“Oggi sappiamo che Florence, con il suo agire, ha salvato migliaia di vite. Come facciamo noi infermieri, ogni giorno, prima, durante e dopo l’emergenza. E dico dopo, perché ci sarà un dopo e, guardando agli errori del passato, non bisognerà più ripeterli. Noi saremo lì, vigili e attenti, affinché ciò non accada” – è l’appello della presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli in questo particolare 12 maggio.

Per la Fnopi, investire sul personale sanitario, a partire da quello infermieristico, e dare piena attuazione al Patto per la salute approvato a fine 2019 è il modo migliore per fare tesoro di questa drammatica crisi, per ripensare e innovare strutturalmente il nostro Servizio Sanitario Nazionale, per dare nuove speranze e migliorare l’assistenza a tutti i cittadini, senza distinzioni o disuguaglianze.

Florence Nightingale, la pioniera della professione nacque a Firenze ed era inglese

Si chiamava Florence Nightingale, era inglese e nacque a Firenze nel 1820. Florence faceva parte dell’elite della borghesia britannica. E nonostante per lei si dispiegassero davanti strade allora considerate più prestigiose, divenne la pioniera dell’infermieristica moderna.
Seguendo le orme del padre, William Edward Nightingale, pioniere dell’epidemiologia, scelse la “chiamata alla vocazione da infermiera”, nonostante al tempo il mestiere fosse tanto poco stimato da essere equiparata appena a una vivandiera.

Suoi i precetti e le linee guida seguiti ancora oggi nella cura del paziente, alla base sia dei corsi della Nightingale Training School che istituì nel 1860, che delle Notes on Nursing, libretto diventato pietra miliare del curriculum delle scuole per infermieri.

Dalla sua morte, avvenuta a Londra il 13 agosto nel 1910, Florence Nightingale è venerata dalla scuola anglicana. Ma tanti sono i tributi a lei dedicati. La sua voce è custodita nell’archivio sonoro della British Library.

La Fnopi (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche) sceglie il web

La pandemia Covid-19 ha fermato le presenze fisiche a questa tripla celebrazione, che sarà comunque recuperata appena la situazione lo consentirà, ma non la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, che, per la prima volta nella sua storia, ha programmato di onorare la ricorrenza del 12 maggio esclusivamente on line, contando sul web e sui social, per diffondere, nel corso della giornata, numerosi contenuti inediti dedicati alla professione.

“Noi infermieri ci troviamo in questa nuova modalità certamente più asettica, che è diventata però l’unica alternativa possibile agli incontri con colleghi, istituzioni e cittadini per condividere esperienze e saperi – spiega la presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli -. Non potevamo creare, proprio noi, occasioni di assembramento, né potevamo pensare di lasciare sguarniti i nostri luoghi di lavoro: gli ospedali, le Rsa, il territorio, in questo giorno che pure rappresenta una festa segnata in rosso sul calendario degli infermieri di tutto il mondo”.

Il ricordo di Florence Nightingale non si spegne con la pandemia: dalle ore 10:00 di martedì 12 maggio, la Federazione diffonderà uno speciale in diretta sul proprio sito www.fnopi.ite i canali social che, in pochi minuti, farà compiere agli spettatori un virtuale tour del mondo, con contributi esclusivi dedicati a infermieri e cittadini.

Da un inedito video animato sul rapporto che lega Florence all’Italia, all’interpretazione dei suoi più celebri aforismi; dalle testimonianze degli infermieri in prima linea nella lotta a Covid-19, agli interventi istituzionali delle autorità coinvolte dalla Federazione nelle celebrazioni che avrebbero dovuto tenersi nel capoluogo toscano, città natale di Florence, da cui ha tratto il nome.

“Mai come in questo periodo è necessario guardare al passato per farne tesoro e costruire un futuro migliore – spiega Mangiacavalli -. La pandemia ci ha insegnato che occorre studiare dati, lavorare su evidenze scientifiche, agire di comune accordo con metodo e professionalità. Sono tutte intuizioni già presenti nel pensiero e nelle opere di Florence che, oltre ad essere la madre di tutti noi infermieri, è stata una fine statistica, tanto che all’estero la ricordano come colei che ha ridotto la mortalità per malattie dei soldati nella guerra di Crimea dal 47 al 2 per cento. Quello che, per analogia, ci auguriamo possa accadere nell’emergenza Covid-19”.

Lo speciale on line della Fnopi sarà anche occasione per rilanciare la campagna di raccolta fondi #NoiConGliInfermieri, mirata a erogare contributi immediati e concreti ai professionisti colpiti da Covid-19. Questo, grazie agli appelli registrati da numerose personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport e disponibili sulla piattaforma dedicata www.noicongliinfermieri.org

Inoltre, il musicista Paolo Fresu ha regalato agli infermieri un brano inedito, intitolato “Perfetta”, proprio in onore di Florence, che chiuderà idealmente la trasmissione.

Tante le iniziative previste nella Giornata Internazionale dell’Infermiere

L’Ambasciata del Regno Unito, parallelamente a quanto avverrà a Londra, ha inteso organizzare in collaborazione con Fnopi e con l’Inmi Lazzaro Spallanzani, all’imbrunire del 12 maggio sull’istituto simbolo della lotta in Italia al Covid-19, un ciclo di proiezioni e animazioni dedicate agli infermieri (si potrà seguire l’evento in diretta sulla pagina Facebook UKinItaly).

L’Opera di Santa Croce, a Firenze, ha annunciato il restauro del cenotafio di Florence Nightingale, meta usuale di un vero e proprio pellegrinaggio di infermieri da tutto il mondo.

L’associazione “Made in Jail”, che da 36 anni si occupa di offrire ai detenuti ed ex detenuti un’opportunità di formazione al lavoro e di riscatto socioculturale tramite i corsi di serigrafia nei principali istituti penitenziari d’Italia, ha prodotto una t-shirt celebrativa per i 200 anni della professione infermieristica allo scopo di finanziare, con parte del ricavato, il Fondo di solidarietà attivato dalla Fnopi. Un’iniziativa in collaborazione con Aniarti.

Associazione Culturale Claudio Moretti. Sarà in vendita dal 12 maggio su tutti i digital store il brano inedito “In Prima Linea” realizzato dall’Associazione per dare voce alla raccolta fondi #NoiConGliInfermieri della Fnopi. La canzone, interpretata in stile Covid-19 – ognuno dalla propria abitazione e con il solo accompagnamento di un pianoforte a coda – da Danilo Amerio, Franco Fasano e Sherrita Duran, nasce per ringraziare gli infermieri per quello che stanno facendo ora e fanno tutti i giorni per proteggere le nostre vite, trovando la forza di starci vicini anche nei momenti più difficili.

“Il Covid-19 ha colpito duro e all’improvviso lasciando una scia di dolore in molti di noi – dichiara Christian Moretti, direttore artistico dell’Associazione Culturale Claudio Moretti e curatore dell’iniziativa – Lo sgomento, il senso di impotenza, la clausura forzata che ci tenevano lontani dagli affetti più cari in questa difficile situazione sono stati alleviati dalla consapevolezza di sapere che vicino ai nostri parenti e amici ricoverati negli ospedali c’erano delle persone speciali che li accudivano e se ne prendevano cura: gli infermieri. Ed è pensando alla loro professionalità, al loro sacrificio, alla loro presenza costante, al loro essere sempre in prima linea che è nata l’idea di questa canzone, un gesto per ringraziarli per il lavoro che tutti i giorni svolgono”.

Il Teatro Nazionale di Roma, martedì 12 maggio, alle ore 16:00,  porta sul web le storie vere di chi si prende cura di noi in momenti e condizioni di fragilità, con “L’arte di curare e di raccontare”, una raccolta di vissuti, esperienze, competenze e testimonianze di uomini e donne esposti in prima linea in questi giorni di emergenza. Tre racconti di professionisti, sempre al fianco di pazienti e cittadini, che fanno parte di alcune storie raccolte a novembre, prima dell’epidemia, e che insieme a quelle del Covid-19 diventeranno presto un testo teatrale. Un progetto di racconti e parole, che aiutano a capire e curare, a cura di Roberto Gandini e Gianluca Rame e sviluppato insieme a Fnopi, con il Laboratorio Teatrale Integrato “Piero Gabrielli”.

Il sindaco del Comune di Zerfaliu ha reso noto all’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Oristano la volontà di conferire alla Fnopi la Cittadinanza Onoraria per “gli alti meriti acquisiti in relazione all’impegno costantemente profuso nell’esercizio del proprio mandato e in particolare in questa crisi derivata dalla diffusione del Covid19.” Visto il particolare momento, la cerimonia sarà programmata nel prossimo futuro, alla presenza della presidente nazionale Barbara Mangiacavalli e del presidente provinciale, Raffaele Secci, che hanno entrambi inviato prontamente un messaggio di ringraziamento.

Per seguire tutti i principali eventi previsti per la Giornata Internazionale dell’Infermiere: www.12maggio.it.

Tutti i numeri della Professione più bella del mondo

I numeri di una professione che, nell’emergenza della pandemia mondiale, sta mostrando tutto il suo valore. Chi sono questi professionisti che lottano in prima linea ogni giorno?Come si fa a diventare infermiere? I dati di AlmaLaurea per tracciarne il profilo e scattare una fotografia sullo stato occupazionale e sul percorso di studi.

Chi sono, dunque, gli infermieri che, insieme ai medici, sono in prima linea sempre ma ancor più oggi che il nemico è “invisibile” e anche per questo più temibile?

Per celebrare la Giornata Internazionale dell’Infermiere, AlmaLaurea traccia il profilo di questi professionisti, di quelli che portano sulle loro spalle con grande dignità la fatica, la sofferenza, l’abnegazione e un incommensurabile impegno.

“L’emergenza sanitaria ha messo in luce il grande capitale umano in quota al servizio sanitario. Perché la pandemia mondiale ha svelato il volto umano nascosto dietro quelle mascherine e quei camici che, con passione e competenza professionale, sono da sempre un punto di riferimento importante del percorso terapeutico di tutti i malati e delle loro famiglie” – sottolinea il presidente di AlmaLaurea Ivano Dionigi.

Abbiamo analizzato i dati dei laureati di I livello nelle professioni sanitarie infermieristiche: 10.760 del 2018 e 7.466 del 2017 intervistati a un anno dal titolo (in questo secondo caso sono isolati quanti non risultano iscritti ad altro corso di laurea). La maggior parte di loro sono donne (73,2%, a fronte del 26,8% di uomini).

Il voto di laurea ottenuto è in media 102,3, con il 66,5% di regolarità negli studi, una durata degli stessi (media in anni) pari a 3,8 anni e un’età media alla laurea di 25,1 anni. L’86,7% ha svolto tirocini/stage o lavoro riconosciuti dal corso di laurea.
A un anno dal conseguimento del titolo è alto il tasso di occupazione pari all’80,4%. La retribuzione mensile netta è di 1.356 euro. Per il 92,9% la laurea è richiesta dalla legge per lo svolgimento dell’attività lavorativa, rivelandosi, quindi, molto efficace o efficace nel lavoro svolto per il 94,7% degli occupati.

Ma come fare per svolgere questa professione?

In Italia esistono 55 corsi, distribuiti su 42 atenei, per diventare infermiere (corsi di Area Sanitaria, Classe di laurea di I livello). Si deve, per legge, conseguire la Laurea in Infermieristica. Solo essa, infatti, unitamente al superamento di un esame di Stato e all’iscrizione all’ordine professionale, abilita all’esercizio della professione. Il Corso di Laurea è a numero programmato, con test d’ingresso svolto con cadenza annuale. La data è unica a livello nazionale che solitamente si tiene nel mese di settembre (quest’anno il 9 settembre).
(Il Faro online)