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Barelli lancia l’allarme per il mondo acquatico: “Servono risorse per aprire anche ai cittadini”

13 maggio 2020 | 10:00
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Barelli lancia l’allarme per il mondo acquatico: “Servono risorse per aprire anche ai cittadini”

Il Presidente della Federnuoto torna a parlare dell’emergenza del nuoto. Meno di 10 impianti aperti in Italia. Servono altre aperture, si rischia il fallimento

Roma – “Il nostro sport si pratica in piscina, gli impianti sono costosi e lo sono anche gli adeguamenti per metterli in sicurezza. Per gli allenamenti di atleti importanti ci sono a disposizione meno di 10 piscine in Italia attualmente. E senza attenzioni concrete e particolari, senza aiuti e sostegni molto chiari e forti, ho paura che lo sport in Italia avrà grande difficoltà a ripartire“. E’ il grido di allarme di Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, ospite de “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento.

Servono contributi a fondo perduto per poter garantire la riapertura degli impianti perchè le società sportive che li gestiscono sono molto deboli dal punto di vista economico. E poi serve un accesso al credito vero, un accesso al finanziamento con cifre adeguate e restituzione in rate in minimo dieci anni“.

L’attenzione del Presidente della Federnuoto poi si sposta sulle novità importanti annunciate dal prossimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri perchè “gli impianti possono riaprire solo se hanno la speranza di essere utili alle attività dei cittadini” e si augura un “ritorno alla normalità compatibile con un’emergenza che pare si stia avviando verso un contenimento della pandemia. Mi auguro che il calcio così come altri sport possano essere ammissibili alle attività del post-coronavirus, che alla fase 2 segua la fase 3. Ci sono 20 milioni di italiani che attendono di riprendere l’attività motoria“.

(fonte Italpress)(foto deepbluemedia.eu)