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Federbalneari contro le prescrizioni Inail per l’estate: “Creano incertezza e confusione”

13 maggio 2020 | 17:13
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Federbalneari contro le prescrizioni Inail per l’estate: “Creano incertezza e confusione”

Federbalneari valuta l’azione legale contro l’Inail per aver pubblicato il documento senza il parere del Governo gettando il settore in uno stato di ulteriore confusione

Roma – “La diffusione del “Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle attività ricreative di balneazione e in spiaggia” (leggi qui) da parte dell’Inail senza attendere le disposizioni del Comitato Tecnico Scientifico, incaricato ufficialmente di esprimere un parere sul tema, ha generato incertezze e molta confusione tra gli imprenditori turistici balneari, per questo Federbalneari Italia invierà le proprie osservazioni al Governo e sta valutando la possibilità di chiedere i danni economici”. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Federbalneari.

Che prosegue: “Il documento, di cui già ieri avevamo evidenziato l’insostenibilità e la cui pubblicazione sappiamo non essere stata condivisa con il Governo, è stato redatto su fonti non legittimate ad esprimere pareri in materia di misure scientifiche di prevenzione anti Covid-19, con dati non provenienti dai Ministeri competenti e senza ascoltare le associazioni di categoria che avrebbero sicuramente contribuito a rendere tali prescrizioni meno approssimative ed inapplicabili.

E’ evidente come tale documento, in assenza delle indicazioni ufficiali del Comitato Tecnico Scientifico, sia stato considerato come attendibile e prescrittivo sia dall’opinione pubblica e sia dagli imprenditori turistici e balneari che, in un momento già così drammatico, hanno esclusivamente bisogno di notizie certe e affidabili per decidere come affrontare la stagione.

La diffusione di queste prescrizioni, seppur redatte sotto forma di “ipotesi di modulazione delle misure di contenimento per il settore della balneazione” ha gettato l’intero comparto turistico balneare in uno stato di ulteriore confusione ed incertezza, aggravando una situazione socio-economica al limite del collasso. Per questi motivi, con il nostro ufficio legale, stiamo valutando se esitano gli estremi per agire in vie legali e chiedere danni“.