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Lega Fiumicino: “Non abbandonare il comparto handling a un destino di esternalizzazione”

16 maggio 2020 | 18:55
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Lega Fiumicino: “Non abbandonare il comparto handling a un destino di esternalizzazione”

“Tremila lavoratori rischiano il posto, ma sembrano invisibili. Il Sindaco faccia sponda con le istituzioni superiori”

Fiumicino – “Tremila lavoratori rischiano il posto, ma sembrano invisibili. Sono coloro che fanno parte del comprato handling, inspiegabilmente mai coinvolti nei progetti di rilancio dell’Alitalia. Si pensa a formare 2 NewCo, si parla di voli regionali, nazionali e di manutenzione, ma ci si dimentica del resto”. Lo afferma un comunicato del Gruppo Lega Fiumicino, a firma di Vincenzo D’Intino, Federica Poggio e Giuseppe Picciano.

“Bene l’idea – proseguono – di recuperare e rilanciare tutti i comparti della Compagnia di volo, ma nessuno deve restare indietro. L’interrogazione parlamentare effettuata dal senatore della Lega William De Vecchis ha sollevato il problema, ma per ora è rimasta senza risposte concrete.

Il piano di rilancio deve coinvolgere anche questo settore, de vuole essere davvero un piano strategico di reale sviluppo e non solo un palliativo che prolunga un’agonia senza prospettive definite.

Per la parte handling, infatti, si parla solo di contratti di fornitura di servizi, ossia di esternalizzare il comparto. In una parola: abbandonarlo a se stesso. Nonostante sia un settore da sempre capace di generare profitti.

Non possiamo accettare che l’esternalizzazione venga considerata l’unica soluzione percorribile per il conseguimento della discontinuità aziendale.

Per questo- proseguono -, nell’appoggiare le iniziative parlamentari della Lega, chiediamo anche a livello locale di fare la nostra parte. Il sindaco, come ha fatto per altri asset, deve scendere in campo e sollecitare chi di dovere a rivedere il piano Alitalia inserendo anche il comparto handling.

Non possiamo permetterci il lusso di creare una nuova crisi sociale – conclude il gruppo della Lega – dovuta all’esternalizzazione del settore che, lo abbiamo già visto in passato, vuol dire contratti meno tutelanti e minor personale impiegato, oltre che un drastico calo di qualità dei servizi”.