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Lettere al direttore

“Parco Leonardo, il presidio di polizia locale è una battaglia del quartiere, non di altri!”

"Inopportuno e sbagliato descrivere Parco Leonardo come una zona a rischio criminalità"

“Dopo tanti anni che mi occupo dei problemi di Parco Leonardo e dopo tante battaglie combattute sui tavoli dell’Amministrazione Comunale e del Gruppo Leonardo Caltagirone, mi sento profondamente offeso, come cittadino residente, dalle parole di un politico, riportate dai media, in merito all’avvio dei Lavori per l’attivazione della, tanto richiesta e attesa, Stazione della Polizia Locale.

E’ bene ricordare che, già nell’incontro col Sindaco del 19/09/2016, richiesi, insieme ad altri Residenti, l’installazione di un Presidio della Polizia Locale a Parco Leonardo poiché la densità abitativa del Quartiere, la presenza del Centro Commerciale, il notevole flusso di visitatori provenienti dalla Capitale, da Fiumicino Città e dalle Località costiere richiedeva, già da allora, e la richiede ancora oggi, la presenza di forze di Polizia per garantire ordine e sicurezza.

In quella sede, ricordo che la risposta fu “non se ne parla nemmeno” e venne addotta, a giustificazione di tale perentoria frase, la cronica carenza di personale.

La stessa richiesta fu portata, parallelamente sempre a partire da quella data, sul tavolo del Gruppo Leonardo Caltagirone essendo buona parte del Quartiere tutt’ora privata.

Va precisato che la zona privata non può essere chiusa, a causa della presenza del Centro Commerciale e di attività commerciali, per cui, in realtà, questa è: una area privata a prevalente uso pubblico; per cui l’Amministrazione Comunale non può esimersi dal prestare i suoi servizi.

Da allora fino ad oggi, la richiesta dell’attivazione di tale Presidio di Polizia è stata formulata più volte e in varie sedi; la posizione dell’Amministrazione, nel frattempo, è mutata, è stata rinnovata la Convenzione ed è stato ceduto dal Gruppo Leonardo Caltagirone al Comune di Fiumicino un locale, considerato da tutti idoneo allo scopo. Il tutto, purtroppo, con una lentezza esasperante per i Residenti.

Finalmente il 14 maggio 2020, dopo considerevoli ritardi e col crescere delle proteste, l’Assessore ai Lavori Pubblici ha dichiarato che stanno per iniziare i lavori per allestire i locali che ospiteranno il Presidio della Polizia Locale. Quando? Non si sa. E’ costume dei politici non informare mai la popolazione sulla data di attivazione dei servizi.

Sull’onda di tale dichiarazione, lo stesso giorno, un politico dichiara: “un’ottima notizia per noi che, da sempre, ci battiamo per garantire la sicurezza in una delle zone più a rischio criminalità del territorio”.

Lasciando perdere l’indebita appropriazione di merito, questa frase che, proprio ad essere buoni, va catalogata come infelice, è stata, evidentemente, buttata lì da chi dimostra palesemente di non conoscere per nulla la complessa realtà di Parco Leonardo e la reale situazione del Quartiere.

Infatti, gli schiamazzi nella piazza principale, le azioni di giovani, che occupano impropriamente le piazze giocando a pallone o le scale del cinema per riunirsi e amoreggiare, le mini-discariche, create da chi si ostina a non voler fare la differenziata, non sono catalogabili come criminalità.

Non nego che ci sia stata qualche rapina al furgone porta valori e, ultimamente, al Bancomat della Banca Popolare del Lazio, ma questi fatti avvengono in qualsiasi Quartiere e, non per questo, si etichettano queste località come ad alto rischio criminalità.

Questa frase mi ha profondamente indignato perché non rispecchia ciò che Parco Leonardo è nella realtà. Non siamo, con tutto il rispetto, né alle Vele di Scampia né nel Bronx di New York.

Spero, che, dopo tale irresponsabile affermazione, non venga in mente ad alcuno di girare qui, a Parco Leonardo, le prossime inquadrature della fiction Gomorra o di un Film di Tarantino.

Inoltre, se fossimo “una delle zone più a rischio di criminalità del territorio” sarebbe inutile la Stazione della Polizia Locale ma, piuttosto, servirebbe quella dei Carabinieri o della Polizia di Stato. Ciò denota anche, da parte del politico in questione, la mancanza di conoscenza dei ruoli delle varie Polizie nazionali.

Senza considerare poi il danno che certe frasi hanno provocato non solo all’immagine e alla reputazione della Località ma anche al valore degli immobili e a tutte le attività commerciali.

Ben venga, quindi, la Politica con la P maiuscola, che parla poco e fa, quella che supporta e sostiene per migliorare lo sviluppo e la vivibilità del Quartiere. Per contro, non è più tollerabile la politica con la p minuscola; quella degli slogan, degli annunci mordi e fuggi e della costante ricerca dello share.

A Parco Leonardo serve solo che: la Convenzione sia applicata (si è fatto ben poco), la manutenzione privata o pubblica sia adempiuta (oggi è carente e inadeguata), la sicurezza sia rafforzata (è in ritardo l’attivazione del Presidio della Polizia Locale e del telecontrollo per mezzo dell’integrazione di telecamere pubbliche e private), i servizi consortili siano svolti come da statuto (sono ridotti all’osso), la via Portuense sia riqualificata e rivista la sua viabilità (promesse fatte dall’Amministrazione Comunale e, purtroppo, mai mantenute)”.

Mario Valvo