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Fiumicino, Fortini: “Creare nuove reti sociali per tutelare e proteggere gli anziani”

Il Presidente della Commissione Servizi sociali: "La proposta che vogliamo portare, in linea con il programma del Sindaco, è quella di avviare il progetto di monitoraggio attivo, un modello consolidato ed innovativo di contrasto all'isolamento sociale"

Fiumicino – “È un periodo di grandi preoccupazioni per tutti noi, in particolare per i nostri anziani, i soggetti più fragili della popolazione. È per questo che, come Presidente della Commissione VI Servizi Sociali insieme ai colleghi di commissione, ho deciso di affrontare l’argomento nella commissione in programma oggi, a cui sono stati invitati anche i Presidenti dei Centri Anziani”. Lo dichiara il Presidente della Commissione Servizi sociali Armando Fortini.

“Crediamo – spiega – che esista un’alternativa alla solitudine, all’abbandono ma soprattutto che vada ripensato il modello attuale delle Rsa (Residenze Sanitarie Assistite) e dell’istituzionalizzazione. Nei prossimi decenni gli ultrasessantacinquenni oscilleranno tra un quinto ed un terzo della popolazione, per cui le domanda sono d’obbligo: chi si prenderà cura di loro? Come si organizzeranno le cure a lungo termine per i soggetti più fragili? Come si farà fronte al fenomeno dell’abbandono e della solitudine, sempre più crescenti?”

“Sono solo alcuni dei temi che affronteremo – prosegue Fortini –. Se da una parte si allunga l’età, dall’altra diminuiscono le nascite, quindi nel prossimo futuro saranno sempre meno i soggetti e i parenti che potranno farsi carico e curare i propri anziani. Noi crediamo che la maggior parte delle persone anziane che hanno bisogno di cure e di sostegno lo possano fare in un contesto famigliare, ma soprattutto nella loro casa.

La proposta che vogliamo portare, in linea con il programma del Sindaco, è quella di avviare il progetto di monitoraggio attivo, un modello consolidato ed innovativo di contrasto all’isolamento sociale, attraverso la creazione di reti che affianchino le risposte tradizionali dell’assistenza domiciliare, dei servizi residenziali, e raggiungano ampie fette di popolazione esposte a rischi. L’obiettivo prioritario è la prevenzione: contrastare gli effetti negativi di eventi critici come ondate di calore, epidemie influenzali, cadute, perdita del convivente o altro sulla salute degli over 80″.

“Per realizzare una rete efficace – aggiunge – è importante rafforzare, ad esempio, la rete con il medico di famiglia, costruire delle reti di quartiere, dal portiere del palazzo al negoziante, dal farmacista al vicino di casa, pronti a dare una mano in caso di bisogno, ma dove gli stessi anziani sono parte attiva e diventano volontari verso i loro coetanei, rafforzare la collaborazione con i centri anziani luoghi di incontro e socialità estremamente importanti”.

“Non vogliamo trascurare – conclude Fortini – un aspetto importantissimo della casa, riscontrando una disponibilità degli anziani nuova, diversa a mettersi anche in gioco e a sperimentare soluzioni inconsuete, come il co-housing, condomini protetti, le convivenze tra anziani. L’invecchiamento attivo può essere una risposta su cui indirizzare le iniziative e gli interventi, considerando gli anziani una risorsa e non un problema”.

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