Ugl: “Gli operatori della sanità privata e della Rsa non sono figli di un dio minore”
“Non possono esistere motivazioni che giustifichino il perdurare della mancanza della firma in calce a un nuovo contratto”.
Roma – “Non riteniamo accettabile che gli operatori della sanità privata e della Rsa continuinoa essere trattati come figli di un dio minore. Da quattordici anni i primi e da otto i secondi attendono il rinnovo del contratto.
La nuova interruzione della trattativa con Aiop e Aris, dopoche nei mesi scorsi ci si era avvicinati alla firma dell’accordo, ci conduce verso una sola strada:lo sciopero generale”.
Con queste parole Gianluca Giuliano Segretario Nazionale della Ugl Sanità ha annunciato come il prossimo 18 giugno i lavoratori interessati incroceranno le braccia per l’intera giornata di lavoro.
“Nel periodo dell’emergenza per l’epidemia del Covid-19 i lavoratori della sanità privata e soprattutto delle Rsa hanno dato, e continuano a farlo, un enorme contributo di dedizione e professionalità. Lo hanno fatto spesso in condizioni difficili, eppure, senza esitazioni, hanno supportato i colleghi della sanità pubblica in una battaglia che si annuncia lunga e che richiederà ancora il loro generoso contributo.
Non è più possibile che non vengano gratificati dall’accordo che attendono da anni. Non possono esistere motivazioni che giustifichino il perdurare della mancanza della firma in calce a un nuovo contratto”.