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Fiumicino, LeU: “La pandemia ci insegni a cambiare le politiche di sviluppo”

21 maggio 2020 | 15:49
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Fiumicino, LeU: “La pandemia ci insegni a cambiare le politiche di sviluppo”

“Il percorso già intrapreso nella nostra città deve essere mantenuto e rafforzato: è davvero arrivato il momento di scelte coraggiose”

Fiumicino – “Con l’avvio della Fase-2 ci auguriamo, tutti quanti, di riuscire a sconfiggere questa pandemia al più presto, e di poter ricominciare, ma senza dimenticare quanto accaduto”. Lo afferma in una nota il coordinamento Liberi e Uguali di Fiumicino.

“Da questa emergenza dobbiamo imparare – sottolineano –, ed imparare significa guardare con occhio critico le scelte e le politiche, economiche e gestionali del passato. Il Covid-19 ci ha ricordato la sacralità della vita a livello collettivo e l’importanza di una sanità pubblica, così come il valore di un istruzione pubblica garantita ed accessibile a tutti. Il nostro Governo ha riconosciuto la priorità della tutela della salute pubblica, troppe volte passata in secondo piano rispetto alle esigenze economiche che, seppur legittime, non possono in alcun modo ledere uno dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra Carta”.

“Il nesso tra la diffusione del virus e l’inquinamento, confermato dagli studi scientifici, rende ancora più evidente, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, dell’urgenza, indifferibile, di attuare nuove politiche per il clima, capaci di orientare lo sviluppo economico, le politiche industriale, il mondo del lavoro, la mobilità, la pianificazione territoriale verso una decisa sostenibilità. Seppur ancora oggi esistono forze politiche in netta contrapposizione con la necessità di Green New Deal, siamo certi che nell’opinione pubblica prevalga la convinzione che la tutela della salute non possa che passare per la tutela ambientale. Il consumo di suolo, il degrado del territorio, la perdita di funzione dei nostri ecosistemi non sono solo parametri matematici, ma indicatori ben precisi di cosa si sta facendo e di dove si sta andando: è davvero arrivato il momento di scelte coraggiose, in netta controtendenza con il passato, lontano da ideologie e populismi. Servono misure concrete, tanto a livello centrale quanto a livello locale”.

“E se dal Governo arrivano segnali incoraggianti, a livello amministrativo il percorso già intrapreso nella nostra città deve essere mantenuto e rafforzato. A partire dal consumo di suolo, con particolare riferimento alla tutela del patrimonio agricolo, cifra identitaria del nostro territorio, e alle politiche di espansione urbanistica. Noi crediamo che eventuali modifiche del Piano Regolatore Generale per la conversione di territori agricoli ad altra destinazione non rientri in una corretta gestione territoriale, posto che il Piano Regolatore ha già individuato le zone da destinare all’uso industriale/commerciale. Anche per la pianificazione urbanistica occorre un approccio rigoroso, affinché lo sviluppo non contrasti con la prevenzione del rischio idrogeologico a tale proposito presentammo già cinque anni fa un ordine del giorno che andava in questa direzione”.

“Va rilevato – proseguono – che la pandemia ha messo a nudo grandissime carenze del sistema Paese e che l’aver assistito a livello locale più di 12mila persone, le quali avevano il disagio primario nel poter fare la spesa, se da un lato premia l’impegno per uno notevole sforzo del nostro Comune dall’altro denota una carenza che deve essere colmata. Possiamo mantenere ed valorizzare ciò che abbiamo, riconvertire i patrimoni abbandonati, rimodulare i bisogni e ritararli per le reali necessità, organizzare gli spazi destinati all’edilizia in modo rispettoso del contesto naturale. Anche in riferimento alla riprogettazione del porto turistico occorre fare attenzione: la scelta di ospitare grandi navi crociera, tra l’altro a servizio di un turismo con tutta evidenza esclusivamente rivolto a Roma, appare una soluzione che lascia non pochi dubbi, se non incardinato in difesa della qualità ambientale e su un recupero di un tessuto economico-sociale”.

“Una considerazione analoga la dobbiamo fare sulla questione delle spiagge libere, forse unico lembo di bene comune rimasto per quanto riguarda il demanio: accogliamo con molta soddisfazione la delibera regionale che prevede fondi straordinari per il controllo e la sicurezza su questi tratti, per i quali immaginiamo un utilizzo e una collaborazione con le associazioni del terzo settore che vivono un momento drammatico dovuto al lockdown e che potrebbero trovare un respiro importante ed essere chiamate ad un azione di mutuo soccorso da parte delle istituzioni, nonché uno strumento di lavoro per rispondere alle persone che sono assistite dai servizi sociali del Comune.
Un Paese deve essere pensato in modo equilibrato, funzionale alle esigenze e alla qualità di vita dei suoi abitanti e dei suoi cittadini. Sono queste le scelte che la politica deve sostenere e perseguire, ottimizzare ciò che esiste e valorizzare ciò che deve rimanere”, concludono da LeU.
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