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Le mascherine protettive fanno male? Le risposte dei prof. Pintaudi, Tarsitani e della dott.ssa De Luca

La paura di respirare anidride carbonica, gli effetti del contatto prolungato sulla pelle, la possibilità di sviluppare allergie, l'efficacia anti-Covid. Ecco come utilizzare mascherine e guanti nella maniera corretta.

Come usare mascherine e guanti protettivi, intervista alla dott.ssa Assunta De Luca

assunta de luca

Assunta De Luca

Dott.ssa Assunta De Luca. epidemiologa, Quality and Risk Manager -IFO – Istituto Nazionale Tumori Regina Elena – Istituto Dermatologico San Gallicano, Già dirigente medico specialista in Igiene e Medicina preventiva nell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea.

“A proposito delle mascherine – afferma la dott.ssa De Luca – dobbiamo dire chiaramente che sono utili, a patto che vengano usate correttamente. E che le FFP2 non dovrebbero essere usate dalla popolazione, che al contrario dovrebbe utilizzare le mascherine chirurgiche o quelle di comunità”.

Quali sono le differenze?
“Le Ffp2 proteggono chi le indossa, ma sono utili in ambienti critici, dove il rischio del contagio e la necessità di operare a distanze ravvicinate sono concrete. Per l’uso in negozio o in strada va benissimo la mascherina di comunità, quella cioè prodotta con stoffa e lavabile, Vanno bene anche le mascherine chirurgiche, ma ricordiamo che quelle sono monouso, e anche di non sempre facile reperimento”.

E’ pericoloso portare la mascherina per tante ore di seguito?
“Di per sé non è pericoloso, ma se la mascherina si inumidisce, perde l’effetto filtrante, diventando inutile. Per cui, a chi la dovesse indossare per tante ore consecutive, suggerisco di attrezzarsi con più mascherine, da sostituire una volta che quella che si indossa inizia a umidificarsi.

Le mascherine vanno utilizzate rispettando queste modalità, il loro riutilizzo errato ne annulla la capacità difensiva, col risultato che se una persona fosse portatrice del virus, quella mascherino monouso riutilizzata più volte non ne arginerebbe la diffusione.

Ricordo anche che per legge è comunque obbligatorio fare delle pause, che possono essere utili non solo per cambiare mascherina ma anche per respirare un po’ in tranquillità. L’importante è mantenere le distanze di sicurezza. Restare oltre un metro l’uno dall’altro garantisce una certa tranquillità in quanto le famose famigerate ‘goccioline’ – a meno che non si concretizzino particolari condizioni ambientali – non hanno la forza di raggiungere l’obiettivo.

L’uso corretto delle mascherine è dunque fondamentale se si vuole combattere realmente la diffusione del virus, così come il distanziamento sociale.

Voglio sottolineare che le cose che abbiamo appena detto, non sono solo frutto della mia personale esperienza professionale, ma sono informazioni facilmente reperibili sui siti istituzionali quali quello del Ministero della Salute, dell’Istituto superiore di sanità o anche della Regione Lazio. Dunque se il cittadino si vuole informare, i canali ufficiali e attendibili esistono.

I consigli sono dunque quattro:
1) attenersi al cosiddetto distanziamento sociale, dunque non mettersi a meno di un metro dalle altre persone
2) usare le mascherine chirurgiche o di comunità, attenendosi alle disposizioni per le quali sono state concepite.
3) lavarsi spesso le mani o disinfettarle
4) sanificare le superfici costantemente

Non è dimostrato però che l’uso della mascherina chirurgica da parte delle persone sane nelle loro normali attività quotidiane, riduca la trasmissione del virus dell’influenza. Certamente una funzione protettiva comunque ce l’ha.

Digitando sulla scritta arancione puoi acquistare mascherine al prezzo più conveniente oppure gel igienizzante per mani (da borsa o da viaggio). Prodotte in Italia queste mascherine hanno il filtro rimovibile a cinque strati di carbone attivo.

VAI ALLA PAGINA SUCCESSIVA per leggere l’intervista del prof. Gianfranco Tarsitani