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Spaccio di droga a Santa Marinella, denunciati due pusher

22 maggio 2020 | 15:22
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Spaccio di droga a Santa Marinella, denunciati due pusher

Civitavecchia – Alcuni giorni fa gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Civitavecchia, diretto da Paolo Guiso, ha denunciato 2 italiani, uno di 51 e l’altro di 42 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nonché per oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Gli agenti, poco dopo le 23 di sabato scorso, transitando sull’Aurelia Antica, nel comune di Santa Marinella, hanno notato una vettura ferma a bordo strada con due persone all’interno e si sono avvicinati per un controllo.

Gli occupanti del veicolo, sin da subito, sono apparsi particolarmente nervosi, quindi i poliziotti insospettiti da tale atteggiamento hanno deciso di approfondire i controlli, rinvenendo, nascosti tra i sedili della macchina, un involucro di marijuana, uno contenente cocaina ed un coltello con una lama di 15 cm.

Successivamente, durante le perquisizioni presso le abitazioni dei due uomini, il 51enne si è scagliato contro gli agenti ingiuriandoli, minacciandoli ed ostacolandoli nell’attività in corso e per questo è stato denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale. Mentre, la perquisizione effettuata presso il domicilio del 42enne ha permesso di sequestrare 1,2 chili di marijuana.

La prosecuzione delle indagini ha consentito agli agenti di individuare nel comune di Sutri una “stalla” nella disponibilità di quest’ultimo che, dove, prontamente perquisita, sono state rinvenute al suo interno di circa 1.500 piantine di marijuana, già essiccate e illegalmente detenute, in quanto, malgrado l’uomo sostenesse di avere effettuato una coltivazione “legale”, egli non aveva alcuna autorizzazione e certificazione come previsto dalla normativa vigente.

Lo stupefacente veniva pertanto sequestrato ed il giovane denunciato all’Autorità Giudiziaria per la detenzione a fini di spaccio. Proseguono le indagini finalizzate ad accertare la percentuale di principio attivo presente dello stupefacente presente nelle piante, poiché in caso di superamento dei limiti legali (da 0,2 a 0,6 thc) la posizione del 42enne si potrebbe aggravare.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove di formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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