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L’appello di Federbalneari a Zingaretti: “Subito l’approvazione del Piano Utilizzo Arenili”

27 maggio 2020 | 11:36
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L’appello di Federbalneari a Zingaretti: “Subito l’approvazione del Piano Utilizzo Arenili”

Il presidente Maurelli: “Consentirebbe ai Comuni di dotarsi degli strumenti per garantire una piena ed affidabile riorganizzazione delle spiagge”

Roma – “Siamo sicuri che il prossimo fine settimana, il primo di riapertura, il nostro litorale sarà preso d’assalto come lo è stato per i precedenti due fine settimana di bel tempo: per questo stiamo lavorando incessantemente, insieme alle imprese turistiche balneari e ai Comuni affinché l’avvio della stagione di venerdì 29 maggio avvenga in tutta sicurezza e dia, finalmente, un segnale di ripresa per tutto il settore turistico regionale”, dichiara Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Lazio.

“E’ importante che la Regione Lazio, dopo aver stanziato sei milioni di euro per aiutare i Comuni del Litorale a gestire spiagge libere e lungomare, dia un ulteriore segnale introducendo la semplificazione delle misure regionali di pianificazione delle spiagge anche nell’ottica dei piani comunali anti-Covid – prosegue Maurelli -. In questo senso, l’immediata approvazione in Consiglio regionale del Pua – Piano Utilizzo Arenili del Lazio sarebbe un notevole passo in avanti che consentirebbe ai Comuni di dotarsi degli strumenti, oggi necessari più che mai, per garantire una piena ed affidabile riorganizzazione delle spiagge, sia in concessione e sia libere, in un contesto di pieno equilibrio tra le due che riteniamo debba essere inviolabile”.

“Per Federbalneari Lazio, infatti, l’adozione del Pua regionale, che il Lazio attende da 27 anni e che è già approvato dalla Giunta Zingaretti, consentirebbe ai Comuni del litorale di lavorare in un’ottica di lungo periodo, superare le criticità esistenti ormai da moltissimi anni e offrire risposte anche alle imprese che in un momento delicato come quello attuale, hanno bisogno di certezze e di una prospettiva di lavoro di lungo periodo. I Comuni potrebbero dunque riorganizzare le spiagge secondo criteri di tutela della salute pubblica e secondo aspettative turistiche in piena evoluzione.”
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