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2 Giugno, Mattarella allo Spallanzani per un omaggio a tutti gli operatori sanitari

Per l'Istituto Nazionale di malattie Infettive Lazzaro Spallanzani sarà una Festa della Repubblica particolare e contraddistinta della lotta contro il Covid-19 alla presenza di un ospite straordinario

Roma – Per l’Istituto Nazionale di malattie Infettive Lazzaro Spallanzani sarà una Festa della Repubblica particolare e contraddistinta della lotta contro il Covid-19 alla presenza di un ospite straordinario: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha raccolto l’invito del Presidente Zingaretti.

Alle ore 19, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, accoglierà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul sobrio palcoscenico allestito per l’occasione nel cortile dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” illuminato con il tricolore e la voce che si diffonderà sarà quella inconfondibile del tenore internazionale, Francesco Grollo.

Il tenore Francesco Grollo con il suo canto ha voluto portare l’omaggio agli operatori sanitari e ai pazienti dello Spallanzanzi e con loro a tutti coloro che con sacrificio, ma con amore, operano negli ospedali nella Sanità, quelle donne e quegli uomini che in questo calvario ci hanno insegnato il vero significato della parola “curare”: prendersi cura del prossimo (anche quello lontano: lo Spallanzani ha curato, tra i primi malati di coronavirus in Italia, i due coniugi cinesi) e del mondo che ci circonda.

Con l’evento “Francesco Grollo per l’Italia Unita e Solidale” non si celebra solo l’unità territoriale ma – come ebbe a dire il Presidente Mattarella – l’unità costituita dall’insieme delle attese e delle aspirazioni di tutti gli italiani, si intende dare voce all’impegno di tutti noi a superare le difficoltà ed a realizzare le speranze comuni.

In un giorno emblematico nel tempo della lunga crisi che ha inferto profonde ferite al tessuto sociale e messo a dura prova la tenuta del nostro sistema produttivo, sarà l’economista suor Alessandra Smerilli ad aiutarci con la sua analisi ed il suo commento, a spiegarci che attraverso l’arte si vuole unire tutti gli italiani per testimoniare che l’Italia spera e lavora per il futuro proprio e dell’intera famiglia umana.

Ecco è proprio così: dinanzi al virus che ci voleva impauriti, egoisti e indifferenti gli italiani hanno cercato l’unità, hanno creduto nel dialogo, personale e tra le culture, per promuovere sempre più l’armonia, l’inclusione, il rispetto delle differenze. Come insegna Papa Francesco ci siamo ispirati a vicenda, per diffondere la creatività nello sviluppo della civiltà umana.

Il tenore Grollo ci spiega che: “contemplare la grande arte, ci aiuta in particolare a ritrovare ciò che conta nella vita. Abbiamo bisogno di arte, perché abbiamo bisogno di speranza. La speranza è creativa, è capace di creare futuro” e ci dà appuntamento al 2 giugno quando, accompagnato soltanto dal pianista Antonio Camponogara, in un cortile affollato soltanto della nostre speranze ed al cospetto del Presidente della Repubblica che tutti ci rappresenta, intonerà “Il Canto degli italiani” per un nuovo Risorgimento.

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